venerdì 27 febbraio 2009

Di pomeriggi che si allungano, di carta e di due ruote

Ecco io mi stavo un po' perdendo i giorni.
In effetti io non so proprio bene se oggi è giovedì o venerdì, io propenderei per il giovedì, ma non ne sono convinta a cento.
Ho sviluppato mio malgrado un equilibrio sonno-veglia assolutamente sfasato e sfalsato, per cui io non so più mai che ore sono.
Non vado a letto troppo tardi, tipo vado tra mezzanotte e l'una e mezza, ma mi risveglio minimo tre volte e mi alzo.
Per cui perdo il filo, comincio a non sapere veramente quanta notte è intorno alle 6.00. Fuori cominciano traffico e rumore, io non ho le tapparelle, mi alzo e apro il figro in cerca di yogurth o salame immersa nella mia nebbia da non lenti a contatto...il mondo visto con tre decimi è un attimo nebuloso.
Però conosco ormai i contorni delle cose, non mi faccio quasi più male.
Tanti giorni il sonno non ritorna subito, e allora mi rigiro nel letto, inveisco contro i camion della raccolta differenziata, mi alzo a mangiucchiare e poi mi ricaccio sottocoperta.

Seguono meriggi indefiniti.
Non sono uscita di casa per quattro giorni.

Oggi ore 16.00, dopo avere pulito perfino i vetri (occupazione che tra le varie incombenze domestiche mi è aliena...anche se non a livello di stirare...) mi sono più o meno vestita (ovvero infilato il piumino sopra la tuta, e le Bono shoes al posto delle ciabatte) e sono andata in biblioteca.

Avevo scoperto che esisteva questa cosa, persino in questo paesino qua, una biblioteca, libri, carta, una delle mie droghe preferite.
Ho fatto una tessera, me l'hanno fatta fare, - qua in Padania sono civili eccome - e mi sono portata a casa tre libri e pure un opuscolo su come fare a collegarmi al sito, che sono pure avanzati, che posso vedere i libri che hanno e con il mio user ID pure prenotarli.
Va beh che io ero abituata alla Classense, che mica pizza e fichi, pòta, ma qua direi che c'è una buona base.

Poi mi sono lanciata un attimo col mio scooter, il mio Ovetto, cazzo quanto mi mancava, il mio scooter che non avevo da due anni, redivivo in occasione del mio trasloco, il mio scooter che risponde ai comandi alla perfezione, che ha ripresa ed è bello agile, anche se non è assicurato e io sono una disgraziata a fare questi exploit, ma insomma, un po' c'ho l'anima criminale, e poi più che altro il conto andato, per cui attendo...

Per il momento aboliti Killers e Guccio, che qua è meglio risparmiare.

E volevo fare un post allegro, che oggi c'era il sole, che ultimamente c'è sempre il sole, e le giornate si allungano a vista d'occhio, e si può uscire senza guanti, e l'edera e il palazzo della biblioteca di Osio son cose belle, ma chissà come mai, adesso non mi viene un cazzo di positivo.

Forse perchè questo post l'ho cominciato alle 17.00 di pomeriggio e l'ho abbandonato lì, nel frattempo.
Inizialmente era allegro, che l'avevo iniziato alle quattro di pomeriggio, nel frattempo le palle hanno cominciato girarmi, e non poco, beh condizione a me abituale, nulla di nuovo "no line on the horizon" (anche quello me le fa girare) e ora, dopo avere caricato 85 canzoni sull'I-Pod primitivo di una bambina di 10 anni che neanche conosco, voglio solo chiudere bottega.
E una volta avevo un cagnolina e le volevo bene, adesso ho scoperto che sta a Cremona.

Che poi visto che sono diventata acida e non mi sopporta più nessuno, rimarrò rinchiusa nella mia acidità e fanculo tutti.

mercoledì 25 febbraio 2009

Carte & nostalgia

A volte capita di ritrovarsi per caso tra le mani, che poi certe cose non te le ritrovi per caso tra le mani, te le ritrovi perchè le vuoi rileggere...e allora insomma, purtroppo non ho potuto portare con me tutte le mie scatole con i ricordi, ma qualcosina sì, proprio "all that you can't leave behind"...
E allora rileggo questo biglietto, che c'ha due firme, un nome e un'impronta infangata di un cane a cui sono affezionatissima...e tanto per cambiare mi commuovo un po', che ultimamente sono davvero troppo easy tears...

Non è una cattiva ragazza...
E che ci fa qui con noi?
Dovrebbe fare la staffetta e non dico che al momento non lo faccia...
Ha del coraggio a stare con dei partigiani!
Chissà come si è decisa a venirci!?
Io una volta glie lo ho chiesto, e sai cosa mi ha risposto lei?
Che essere una ragazza è la cosa più cretina di questo mondo!

-Beppe Fenoglio-
"Gli Inizi Del Partigiano Raoul"

domenica 22 febbraio 2009

Il sonno della ragione (genera mostri)

Passato quattro giorni da incubo.
E la discesa e la risalita.
Dormito poco o nulla, dovevo fare,
Dovevo chiudere quella casa che avevo e chiudere casa non è una passeggiata.
E mi sono trovata ieri che ero qua, in quella che per ora reputo casa, con 1000 scatoloni....e mobiletti e cazzi e sdazzi...
e mi pareva un compito immane
e ho sbroccato che ero da sola
Che insomma, delle volte tutto sembra un sacco insormontabile, che non basta avere le spalle larghe ed essere vaccinati, perchè sometimes sembra davvero di non potercela fare.
E magari si dicono cose che non si vorrebbero dire, cose che non si pensano, tranne che in quel momento, che poi se le ripensi il giorno dopo viene male, e vorresti solo non averle dette.
Non chiedere scusa, perchè non c'erano alibi alcoolici o ira, essere accecati, sentirsi troppo disperatamente soli.
"e prima di pensare quello che stava a fare, il mostro divorava la pianura".....
Beh se i Killers sono bruciati i biglietti, 'mporta sega, vado a vedere il Guccio, fossero e saranno i miei ultimi 30 euro.
Il Guccio in scooter a Treviglio, pòta figa, non me lo perdo.
E comunque non dormire o dormire poco e male, è una robaccia, una volta non ci credevo, ma non dormire fa male alla testa, poi se una già l'ha bacata...

venerdì 20 febbraio 2009

It's the and of the world.. (as I know it)

E fa un po' strano.
Un po' tanto.
Ora come ora sono inquieta, io non sopporto il disordine, mi mette ansia, e attorno ho fisicamente il caos totale, meno male che almeno dentro, dal caos totale sono passata a quella specie di bollirone ancestrale che prelude la creazione.
Fumato troppo in questi due giorni, due giorni e un solo pasto, "l'Ultima Cena".
Andata un po' così così, andata come un sacco di volte, mi spiace.
Mi mancava il Ghinea, il clima, il locale, tutto, ma più che altro mi manca quello che ha rappresentato, quello che ero e non sono più Io, gli anni che ho passato, e le persone che non ci saranno più.
Non ci sarà più il Trio Baracca.
Non ci potrà mai più essere Max.
Il mio migliore amico non è sereno e non posso fare nulla.
Ghinea - Classe 6 minuti, da incubo, 'fanculo.
Mi circondano solo scatoloni.
Stasera ho per l'ultima volta bestemmiato contro la serratura sbilenca, che al buio prenderla neanche Guglielmo Tell, pòta.
Stasera per l'ultima volta digito i miei pensieri da questo tavolo, con la bandiera Irlandese alle spalle.
Stanotte dormirò (è da vedere...confido nell'aroma therapy...) per l'ultima volta volta in quello che era il mio triste e solitario lettone.
Domattina chiuderò per l'ultima volta la porta di quella che negli ultimi cinque anni ho considerato la mia casa.
Fino ad ora ero sospesa, ora non torno indietro più.
Panta Rei.
Non vedo solo l'ora di chiuderla quella dannata porta.

"quella fragile eterea coerenza
di bambino senza troppa pazienza
non sento niente no, adesso niente no
nessun dolore, non c'è tensione
non c'è emozione, nessun dolore..."

lunedì 16 febbraio 2009

Solo uno specchio per il sole (just a mirror for the sun...)

These smiling eyes are just a mirror for

So much as come before those battles lost and won
This life is shining more forever in the sun
Now let us check our heads
And let us check the surf
Staying high and drys
More trouble than its worth
In the sun

Just a mirror for the sun
Just a mirror for the sun
Just a mirror for the sun

Nulla di trascendentale a 'sto giro, solo una domenica pomeriggio che c'era il sole, e avevo voglia di aria e di luce e di cielo, di pedalare, di fare qualche click e vedere qualche cosa di nuovo, solo uno specchio per il sole....

lunedì 9 febbraio 2009

Crespi D'Adda

Ieri, per la prima volta dopo una settimana di pioggia no stop è spuntato il sole, una di quelle giornate che ti fai coraggio e capisci che l'inverno non dura per sempre, e allora vinta la mia proverbiale pigrizia domenicale (mmm potrei togliere l'aggettivo, visto che di questi tempi dormo come un ghiro ed esco poco volentieri dalla mia tana!), ho preso la bici, ho messo su le cuffiette nuove power bass all'I-Pod, e sono andata a farmi la gitarella domenicale a Crespi D'Adda, che era un mese che me lo ripromettevo...
E' bello pedalare con una cupola azzurra sopra la testa e con il piumino aperto e poche macchine in mezzo alla strada, godere del tepore del sole sul viso, filtrato dagli occhiali da sole che preferisco, quelli scurissimi che c'ha anche Bono, i Red... e ogni pedalata che ti avvicina alla meta senti i muscoli bruciare, ma spingi felice e imbrocchi le curve con e le rotonde piena di curiosità e di voglia di vedere e ti esalti anche un pochino quando vedi che la bici risponde e proprio brocca non sei... e poi arriva una discesa a precipizio e di punto in bianco sei proiettata in un posto fuori dal tempo, dove tutto sembra essersi fermato, quasi nessuna auto in giro, la totale assenza di negozi e cartelloni pubblicitari, e ti ritrovi davvero a respirare il "socialismo utopico" che aveva pensato Crespi per il suo villaggio....




"Crespi è il nome della famiglia di industriali cotonieri lombardi che a fine Ottocento realizzò un moderno "Villaggio ideale del lavoro" accanto al proprio opificio tessile, lungo la riva bergamasca del fiume Adda.
Il Villaggio Crespi d'Adda è una vera e propria cittadina completa costruita dal nulla dal padrone della fabbrica per i suoi dipendenti e le loro famiglie. Ai lavoratori venivano messi a disposizione una casa con orto e giardino e tutti i servizi necessari.
In questo piccolo mondo perfetto il padrone "regnava" dal suo castello e provvedeva come un padre a tutti i bisogni dei dipendenti: dentro e fuori la fabbrica e "dalla culla alla tomba", anticipando le tutele dello Stato stesso. Nel Villaggio potevano abitare solo coloro che lavoravano nell'opificio, e la vita di tutti i singoli e della comunità intera "ruotava attorno alla fabbrica stessa", ai suoi ritmi e alle sue esigenze.
L'Unesco ha accolto Crespi d'Adda nella Lista del Patrimonio Mondiale Protetto in quanto "Esempio eccezionale del fenomeno dei villaggi operai, il più completo e meglio conservato del Sud Europa".

Curiosità su Crespi:
PRIMO IN ITALIA : Il Villaggio Crespi d'Adda è stato il primo paese in Italia ad essere dotato di illuminazione pubblica con il sistema moderno Edison!

PAGA LA DITTA : Nella scuola di Crespi, riservata ai figli dei dipendenti, tutto era fornito dalla fabbrica: dai libri alle penne ai grembiulini, dalla refezione allo stipendio e alloggio per gli insegnanti!

C'ERA GIA' LA PISCINA : La ditta dei Crespi fece costruire a inizio Novecento, tra i tanti servizi gratuiti, una piscina al coperto, con docce, spogliatoi e.. acqua calda!

UNA LINEA TELEFONICA PRIVATA : Crespi d'Adda, seppure in provincia di Bergamo, ha il prefisso telefonico di Milano: infatti i Crespi fecero installare una linea privata a lunga distanza che collegava il loro castello con la residenza di Milano!

MINISTRO PLENIPOTENZIARIO : Silvio Benigno Crespi, figlio del fondatore della fabbrica e del Villaggio, rappresentò l'Italia tra i "potenti della terra" ai trattati di Versailles, dopo la Prima guerra mondiale!

IL CORRIERE DELLA SERA : La famiglia Crespi, nella persona di Benigno Crespi, fratello del fondatore e parente dei Morbio, divenne proprietaria del "Corriere della Sera" già ai tempi della fondazione del giornale!

LE PRIME AUTOSTRADE E L'AUTODROMO : Fu Silvio Benigno Crespi, appassionato di auto, a promuovere - negli anni Venti - la costruzione delle prime autostrade d'Italia e dell'autodromo di Monza!

LA GALLERIA D'ARTE CRESPI : Il fondatore Cristoforo Crespi era un collezionista d'arte: diversi quadri appartenuti alla "collezione Crespi", come "la schiavona" di Tiziano, sono ora conservati presso i più importanti musei del mondo!

CHIESA BRAMANTESCA? UNA COPIA! : La chiesa di Crespi è perfettamente rinascimentale, ma non è originale: per volere dei Crespi, è la copia esatta della chiesa di Busto Arsizio, loro città natale!

LA TORRE E L'ALTARE : La chiesa del Villaggio ed il castello dei Crespi si trovano sul medesimo asse: con il portone della chiesa spalancato, è possibile vedere l'altare dalla cima della torre!

Spero di non essere stata noiosa, ma a me questo paese qua mi ha affascinato proprio!!