sabato 24 ottobre 2009

October

"October
And the trees are stripped bare
Of all they wear
What do I care
October
And kingdoms rise
And kingdoms fall
But you go on
And on..."


Già da tempo mi interrogo, peraltro senza risposta, su cosa le persone trovino di piacevole in questo mese, in qusta stagione... "eh i colori" - "eh le caldarroste! - "eh il calore di un camino" - "eh le ultime giornate col sole".
Dissento. Dalla fine all'inizio, stanotte indietro la lancetta (mio malgrado l'ho scoperto!), quindi ne consegue che il buio incombe, sempre prima, pòta non è che posso-voglio cambiare le stagioni, ma già questo è un ottimo motivo per mettere giù il muso, o la "faccia spiritata", che dir si voglia.
Di camini e caldarroste in compagnia...devo controllare l'agenda, ma non mi sembra me ne si prospettino...rimarrebbero i colori, ma non ho un boschetto sotto al terrazzo, quindi bocciati tutti i pro.
Mi ero dimenticata il buon vino e la grappa, ma quelli ci sono di default, quindi non fanno testo.
Mi appello alla matematica che mi difetta, per tirare le somme, o meglio per non tirarle.
E oggi c'era pure il sole e faceva miracolosamente caldo e alle 11,00 del nuovo orario, ho pensato che magari avrei potuto pranzare...se avessi avuto dei 4 Salti in Padella nel freezer...non ne avevo.
Una persona normale, visto che il frigo è guarnito, avrebbe improvvisato una pasta come niente, ma no, l'idea di tirare giù dal pensile alto, quello che devo montare sulla sedia, per tirare giù la pentola della pasta, proprio non mi sorrideva...allora via, si esce...vuoi che non si trovi un'Iper o un alimentari aperto? Pòta in Padania....qua siamo avanti, i posti aperti di domenica ci sono...
Su la giacca di pelle vintage, gli occhiali da sole e l'I-Pod...via che qualcosa si trova...prendo lo scooter, direzione Dalmine...serrata totale, c'è aperta giusto la farmacia, ma a sto giro non mi serve, disdetta...allora si torna verso casa...poi però ci sono i cartelli quelli dei vari Iper, Standa, Auchan, aperti, che mi attraggono come le sirene di Ulisse...via via si prova...il Famila a Verdello, chiuso, l'Iper a Brembate idem (ma lo sapevo già)...l'Onda a Capriate me lo sono persa...e allora sprovinciamo...via di bassa milanese.
A Trezzo le uniche anime vive sono extracomunitari o gente che porta i fiori al cimitero, all'angolo delle strade spuntano come funghi i venditori di borole (però quelle me le ero già fatte, tappa fortuita alla Borolada di Osio Sopra, gentilmente offerta dallo stand della Lega).
Follow the road...l'I-Pod col suo display sbarluccicante è comunque ancora degno compare...oltre Trezzo le "Colonne d'Ercole", ma pòta fa cusè....e allora macino chilometri, allettata dai cartelli Iper e Auchan....quando mi ritrovo ad ARCORE! capisco che c'è qualcosa che non va...(in effetti ad Arcore c'è moooooltoooo che non va!) imbocco per disgrazia la tangenziale, salvo comprendere dopo 100 metri che non ho modo di uscirne col mio Ovetto 50....segue retromarcia in controsenso....i numeri del circo Findus, alè!
Rientro non so dove e mi diletto a passar paesi sentiti nominare, Robbiate, Paderno, Verderio....rimpiango un navigatore o le Google Maps, anche se l'assurdità della situazione mi fa sogghignare...
Nel delirio trovo un'Auchan aperto, Merate...realizzo che sono in provincia di Lecco...non male....entro in questo girone apocalittico e ci metto tipo mezz'ora per trovare il reparto surgelati...(Bepi & Radiohead a random in cuffia) intanto che ci sono ne prendo tre, di buste di 4 Salti, sia mìa che devo fare un laùr del genere anche il prossimo weekend!
Il rientro su basi indicativamente solari, mi trovo più volte a fermarmi e fare due conti, che ormai destra e sinistra non valgono più come coordinate, sono più vicina a Milano che a Bergamo, però di default ho la bussola mentale, (mi chiamavano Tom Tom....)...improvviso un Cornate-Sulbiate-Mezzago e più o meno mi ritrovo indirizzata verso casa.
Giungo a Trezzo "liscia come l'olio" e poi lo scooter ha il navigatore impostata.
Arrivo a casa che comincia a far frècc, e ho tutti i 4 salti che volevo...però non ho più fame!
Mi rendo conto dall'angolazione del sole che con quella cosa dell'ora solare le cose son cambiate, e me ciàpa màl!
4 Salti in Padella, 100 km di scooter (50) e comunque ancora qua, a delirare nell'etere...Hi ho...Let's go, Avanti Savoia!

sabato 17 ottobre 2009

Due anni dopo

"Visioni e frasi spezzettate si affacciano di nuovo alla mia mente, l'inverno e il freddo le han portate, o son cattivi sogni solamente (...) Lo specchio vede un viso noto, ma hai sempre quella solita paura che un giorno ti rifletta il vuoto oppure che svanisca la figura. (...)E ancora non sai come potrai trovare lungo i muri un' esperienza; sapere vorrai, ma ti troverai due anni dopo al punto di partenza... "

E così sono passati due anni, stento a crederci, da quella sera di ottobre che quasi per gioco cominciai a scrivere parole a caso..."Faccio un blog anche io", mi dissi all'epoca, che di blog e computer ci azzeccavo poco, non che ora sia un genio...Mi era sembrata un'idea divertente, (all'epoca non mi prendevo ancora così maledettamente sul serio) poco impegnativa...e invece chi l'avrebbe detto? Queste mie pagine, i miei deliri, i miei sfoghi, hanno cambiato la mia vita, questo blog è stato il punto di partenza, (nonchè la fine) della maggior parte delle relazioni sociali che mi hanno accompagnato durante tutto questo tempo...grazie o per colpa di questa "scatola-contieni-emozioni" ho fatto scelte decisive, da non credere, il potere del www.
Oggi non mi sento molto in vena letteraria, ma siccome sono quella delle date, che se le ricorda tutte, mi sembrava doveroso spendere due parole, anche se ho la testa che mi scoppia e lo spleen autunnale di default.
In fondo ci sono affezionata a queste pagine, sono la cosa più simile ad un diario che possa esistere, sono la testimonianza di quello che ho vissuto, provato, pensato...scrivere è stata diverse volte una salvezza per me, ora lo faccio molto meno, perchè la rassegnazione ha preso il posto del bisogno di comunicare, l'introspezione e la chiusura me le sono cucite addosso...ma tutti i miei post, anche quelli che non ho mai pubblicato, sono la parte di me più vera, schizzata, depressa, disperata, innamorata, entusiasta, delusa...questo blog è quello che ho dentro e non riesco a separarmene, anche se ne sono stata tentata numerose volte.
Magari quella sera avrei fatto meglio a fare altro, magari no, ai posteri l'ardua sentenza...però come dice il Guccio, ho l'impressione di essere "due anni dopo al punto di partenza".

venerdì 16 ottobre 2009

Dreams...are my reality (ma NON è il tempo delle mele!)

Questa notte, mentre mi stavo addormentando, ben oltre il mio consueto orario, mi è implosa nella testa l'immagine di un castello diroccato, con la luce morente, sulla superstrada per Waterford.
Prendere sonno non è mai stato così difficile.
Il sonno, beato, la mia via di fuga, non voleva saperne di giungere a me...
Pensavo di impazzire, forse è presunzione usare il condizionale...
Non riuscivo a capire il perchè, ero letteralmente bombardata dalle immagini, dai ricordi...
Glastonbury e il Thor, i negozietti esoterici dove ho comprato pietre, cristalli e collanine new age....
I vicoli di Kilkenny, con l'I-Pod allora in modalità U2 random, magari una cuffia sola e l'altro orecchio libero a captare i suoni che mi circondavano, il senso di urgenza, la camminata veloce...
un Fish&Chips alle Slieve League e il Rusty Pub dove c'erano dei piccoli fari in miniatura e uno di quei cani caratteristici che stanno sempre nei pub...(volevo rubarne uno di quei fari, però poi il posto era troppo carino e non ne ho avuto coraggio!)
La strada ghiacciata a Prato allo Stelvio...(meno non so quanti gradi) con le montagne che incombevano e la Yaris che è sempre stata una signor macchina...Lo Yak & Yeti, pòta che posto (e che nostalgia)...
Certi letti irlandesi, come erano calde quelle coperte...
Poi ho capito...avevo messo su, dopo quasi un anno, il mio profumo speciale, quello che avevo in tutte quelle situazioni, quello che mi faceva auto-atmosfera, era colpa di quello.
Memoria olfattiva, si chiama.
Quel profumo è meglio che lo sigilli.

domenica 4 ottobre 2009

Autumn of my life

"But in the autumn of my years
I noticed the tears
And I knew that our life was in the past
Though I tried to pretend,
I knew it was the end
For the autumn of my life had come at last"

Ogni giorno che la sera si porta via un po’ di luce, si prende a forza anche una parte di me, cerco di ricordare che profumo avessero certi momenti, che profumo avevano certe stanze…e mi vengono le vertigini, perché il concetto “mai più”, fa troppa paura, è troppo insindacabile, il mai più non ha opzioni, ha ucciso ogni speranza, e non si può neanche più sognare.

E ogni sera che avanza è solo tempo gettato via, qualcuno direbbe, sprecato, ma non si può sprecare qualcosa che non ha nessun valore, il tempo è solo tempo, un giorno sgranato a seguire l’altro, come le settimane o i mesi, come le la distanza, come la rassegnazione.

E non ci sono le carezzine sulla testa, no eh, sei troppo grande bimba, e sei troppo lontana.

E quegli aerei che senti ogni sera, prima di rifugiarti nel tuo benzodiazepinico sonno, non ti porteranno più in posti belli, quelli che provi ancora a sognare…perché poi, quei posti là, lo sai che non li devi pensare neanche di lontano.

La terza persona è quella maledetta vocina interiore…ok, lasciare la parola alle vocine che stanno dentro alla propria testa e farle interagire non è proprio indice di equilibrio mentale, però non avendo mai affermato di averne uno, sono al riparo da ogni attacco.

Se guardo indietro, il quadro generale, senza fronzoli o abbellimenti, è sempre lo stesso: stasi.

Da anni. Ora forse è cambiato lo sfondo, ma la luce è la medesima, quella dell’autunno che pian piano si fa strada, con gli ultimi soli e l’ultimo tepore, le domeniche maledette, addosso sempre la mia giacchetta Adidas anni ’70 che ho da più di quindici anni, di fronte a me uno schermo e un bicchiere di vino o di birra, qualcosa da riscaldare nel microonde, il cellulare che non suona mai, e intorno e dentro me, il vuoto.