mercoledì 30 gennaio 2008

Strange Days

In questi giorni, il mio umore, già di suo lunatico e vittima indifesa di ogni circostanza avversa e non è ancor più del solito allo sbaraglio come una banderuola al vento...passo dall'esaltazione all'arterio alla tristezza da un'ora all'altra...apparentemente senza motivo (e vi prego, non parlatemi di sindrome premestruale che io ste cose non le posso sentire!!!)...basta un niente, basta sentire una canzone, basta che l'automobilista rincoglionito di turno mi tagli la strada, o che trovi fila al supermercato....che mi monta su una carogna che mai...Ieri sera, dopo aver smanettato al pc un paio d'ore, mi è salita l'arterio compulsiva...non ce la facevo più a star ferma, così alle 23.45 ho ben pensato di mettere a posto tutto l'armadio, ordinare i cassetti e in un'impeto di ottimismo, tirare fuori un po' di cose primaverili...finito ore 1.40 e zero sonno...per non mettermi ad urlare come un'isterica sono salita sulla cyclette (e dire che non mi piace per niente!) e mi sono fatta 11 km...così...alle 2 di notte...
Stamattina ero schiantata, riflessi quasi zero, ed era pure una di quelle giornate da panico al lavoro...
In pausa pranzo invece mi sono caricata, buona corsa in palestra (sto ricominciando ad alzare il mio tempo, che nel mese e mezzo che son stata ferma era sceso a livelli ignobili), ora sto sui 6',27" minuti per km, che non è male, anzi...e poi mi ero messa la maglietta RUN LIKE A DEEJAY....Prova a Prendermi, una playlist bella pompata...e insomma un po' di autogasamento...del resto bisogna attaccarsi come sanguisughe a queste piccole botte di vita....Oggi pomeriggio invece sul bipolare, dalla sgrigna al pessimismo cosmico da un quarto d'ora all'altro...e stasera...ancora sclero...domani è già giovedì, magari c'è il sole, magari domani sarà una buona giornata...o più probabilmente sarà l'ennesimo giorno...indefinito, insulso, in bilico...
"In nineteen 76 I came to this planet... Ascoltavo ieri sera un cantante, uno dei tanti, e avevo gli occhi gonfi di stupore nel sentire: "Il cielo azzurro appare limpido e regale" (il cielo a volte, invece, ha qualche cosa di infernale). Strani giorni, viviamo strani giorni. Cantava: sento rumori di swing provenire dal neolitico, dall'Olocene. Sento il suono di un violino e mi circondano l'alba e il mattino. Chi sa com'erano allora il Rio delle Amazzoni ed Alessandria la grande e le preghiere e l'amore? Chi sa com'era il colore? Mi lambivano suoni che coprirono rabbie e vendette di uomini con clave. Ma anche battaglie e massacri di uomini civili. L'uomo neozoico dell'era quaternaria. Strani giorni, viviamo strani giorni. Nella voce di un cantante, si rispecchia il sole, ogni amata ogni amante. Strani giorni, viviamo strani giorni...."

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