mercoledì 22 aprile 2009

Where is my mind?

Dove sono io? Dov'è la mia testa...dov'è finita la persona che sono stata?
Sto cominciando seriamente a chiedermelo e non trovo una risposta.
Quella persona non c'è più, io spero non sia morta, quello spero, però ora è in uno stato che si può definire coma...l'aggettivo vigile è discutibile.
Tutto quello che mi passa per la testa riguarda il passato, tutti verbi passati, ero, avevo, provavo, sentivo, vivevo...ora? Il vuoto totale.
Se non fosse che abito con una persona, so per certo che non avrei neanche le forze di alzarmi da letto, per combinare qualcosa, per adempiere a doveri domestici e compagnia bella.
Ho eletto la camera da letto a mio rifugio, tana, cripta, qualsiasi appellativo gli si voglia dare, tutto per tenere lontano il mondo...
Fatico davvero tanto ad uscire di casa, ma tanto tanto, se non fosse per esigenze pratiche, tipo viveri e qualche libro...beh penso che non metterei il naso fuori del tutto.
Questo non mi era mai successo. Anche se da diverso tempo rifuggo il "fuori", la vita sociale e tutto quello che ne consegue...ecco, io adesso mi ritrovo a non riuscire ad uscire fuori...io non so come spiegarlo, ma è una sensazione brutta...comincio a tossire...non come se avessi la tosse, ma mi viene questa cosa che tossisco e poi diventano praticamente conati....e se sono in un posto, ovvero, quel posto è sempre e solo un qualche supermercato...trovo la fila alla cassa (poi che culo, becco sempre extracomunitari & soci che per pagare ci mettono un rosario di tempo!) e mi rendo conto che non ce la faccio...vorrei urlare che si sbrighino, che io non ho tempo da perdere...
Questa angoscia della fila alle casse l'ho sempre avuta, non è una news, ma mentre prima era motivata da impegni lavorativi imprescindibili, ora è motivata semplicemente dal fatto che meno tempo passo fuori di casa, meglio sto.
Primavera? Che fretta c'era?
Una volta era la stagione che più amavo.
Ora per me le stagioni non esistono più, cosa faccio? Dormo.
Dormo al punto che, tante volte mi sveglio non sapendo se sia giorno o notte, e allora afferro il cellulare e cerco di rendermi conto. La sogno anche questa cosa, di ghermire il cellulare e scoprire che ora è. Spesso mi sveglio di botto pensando di essere in ritardo per pranzo o cena...
Mentre in realtà sono le cinque del mattino o del pomeriggio.
Direi che il mio ritmo circadiano è andato a puttane.
A voler esser sinceri, fosse solo quello, andato a puttane, non sarebbe un grosso problema.
Il problema sono io, il problema è tutto quello che mi circonda, il problema è il buco nero che ho dentro, il problema è questa consapevolezza di essere sola, che non mi smentisce mai, il problema è che nessuno riesce ad amarmi, il problema è che lo so che mi hanno maledetto.

lunedì 20 aprile 2009

Pink Floyd - Wish you were here

Dedicata a due persone che amo, che una la ringrazio tanto per avermi fatto scoprire queste cose. E all'altra, vada come vada, I.S.

domenica 19 aprile 2009

The all'arsenico.

Ed eccomi here again. Coerenza zero.
Non è chiedere a qualcuno cose esplicite. E' tipo che io le cose le sento.
Io se sento il mio migliore amico che sta male lo capisco, magari non ci posso fare un cazzo, magari me ne accorgo ore dopo, o magari lo sento subito, ma la mia instabilità psicologica non mi dà modo di essere raziocinante sostegno.
Ebbene, sto male, come mai prima,
Mi sento dire a destra a e sinistra che si vuole il mio blog.
Hiraeth non c'è più. è morta.
Quella persona non esiste più.
Io sono un peso e sono un macigno.
Io sono una persona che è meglio non vedere.
Benissimo.

A chi mi ha letto e seguito...

Non sopporto più gli U2 (HO UN BIGLIETTO DA VENDERE!!!!!)
...ma soprattutto io non voglio più vedere, ne sentir dire, nè nominare IRLANDA,

lunedì 13 aprile 2009

The end

Chiudo con un commento ad un'amica.
Chiudo perchè non ce la faccio più a spiattellare ogni tre per due quello che sento, siccome quello che sento è un dolore che mi toglie il respiro, non mi fa dormire (senza dosi elevate di aiutini), non mi fa mangiare.

Non ho più la forza di fare nulla.

Ebbene, come diceva quella perfetta sapiente di mia madre "sono un vegetale".

Okkei. ci sta.

Si vede che nelle mie vite passate ho fatto tanto proprio tanto male per essere così ora.
Ormai non credo neanche più di essere Cattolica.
Non voglio pacche sulla spalla, "passerà" - "è un momento" - "hai una vita davanti".
Basta blog, basta puttanate, è assolutamente inutile che io sappia scrivere frasi, periodi, esprimere concetti che magari possono venir condivisi, se io ho la morte nel cuore da quando apro gli occhi a quando mi riesce chiuderli.

C'avessi pensato prima avrei potuto fare un blog più dark, invece di costellarlo di frasi, canzoni, video, o cose sentite e pseudo-intellettualoidi.

Oggi ne ho avute, non una, ma ben due, di opinioni....non c'è un cazzo da fare, non capiscono...e quelle due opinioni erano per me importanti, ma se non mi si capisce....non faccio i corsi.
D'ora in poi stop tutto. Isolamento totale.

domenica 12 aprile 2009

Considerazione, che vale poco

Come tutte le stronzate che ancora mi ostino a scrivere sul mio blog idiota.
C'è una mia amica che ultimamente ha la fissa per Guccini, a volte mi chiedo se gliel'ho attaccata io quando mi è ricominciata a me, magari un po' pretenziosa e supponente come idea, va beh, c'entra niente...Io da un bel pezzo c'ho questa cosa di Guccini, perchè poi, in questo periodo non sono in grado di ascoltare De Andrè e poi perchè il Guccio è diverso, e almeno lui c'è ancora e io mi riconosco tanto tanto nelle sue parole. E allora oggi in quella che è stata per me una delle ennesime giornate tristi e vuote, che poi quando ci sono le feste è sempre solo peggio...mi è venuto in mente questo pezzo qua...

Non starò piu` a cercare parole che non trovo
per dirti cose vecchie con il vestito nuovo
per raccontarti il vuoto che, al solito, ho di dentro
e partorire il topo vivendo sui ricordi giocando con i miei giorni ...col tempo

O forse vuoi che dica che ho i capelli più corti
o che per le mie navi son quasi chiusi i porti;
io parlo sempre tanto ma non ho ancora fedi,
non voglio menar vanto di me o della mia vita costretta come dita ...dei piedi

Queste cose le sai per te sian tutti uguali
e moriamo ogni giorno dei medesimi mali,
perchè siam tutti soli ed è nostro destino
tentare goffi voli d'azione o di parola,
volando come vola ...il tacchino

Non posso farci niente e tu puoi fare meno,
sono vecchio d'orgoglio mi commuove il tuo seno
e di questa parola io quasi mi vergogno
ma... c'e` una vita sola non ne sprechiamo niente in tributi alla gente o al sogno

Le sere sono uguali, ma ogni sera è diversa
e quasi non ti accorgi dell'energia dispersa
a ricercare i visi che ti han dimenticato
vestendo abiti lisi buoni ad ogni evenienza inseguendo la scienza ...o il peccato

Tutto questo lo sai e sai dove comincia
la grazia o il tedio a morte del vivere in provincia
perchè siam tutti uguali, siamo cattivi buoni
e abbiam gli stessi mali siamo vigliacchi e fieri,
saggi, falsi, sinceri... coglioni

Ma dove te ne andrai? Ma dove sei già andata?
Ti dono, se vorrai, questa noia già usata:
tienila in mia memoria, ma non è un capitale,
ti accorgerai da sola, nemmeno dopo tanto, che la noia, di un altro, non vale...

D'altra parte lo vedi scrivo ancora canzoni
e pago la mia casa pago le mie illusioni
fingo d'aver capito che vivere è incontrarsi
aver sonno, appetito, far dei figli, mangiare,
bere, leggere, amare... grattarsi

(F. Guccini - Canzone Quasi D'amore)

mercoledì 8 aprile 2009

Spring time - again -

Era pure il titolo di un pezzo dei Meganoidi.
E' veramente alienante accorgersi che è primavera solo perchè non ho più bisogno del piumino d'oca per fumare le mie sigarette in terrazzo.
La primavera era sempre stata la mia stagione preferita, mi dava un'idea di promessa, tanti ricordi di quando ero giovane erano legati a questa stagione.
pergolati, le prime mangiate all'aperto...la promessa del caldo imminente,
Il profumo dell'aria che di punto in bianco è "diverso", i colori degli alberi, le magnolie che sbocciano, le giunchiglie che mi fermavo a raccogliere ai bordi delle strade e mi profumavano casa.
Quel senso di gioia e di aspettativa, senza neanche sapere di che cosa, ma quell'insita promessa che la Primavera racchiude come stagione.
Ecco, io ho realizzato che questa cosa non la riesco a sentire più...e la cosa pegggiore è che non mi manca neanche.
Sono scesa un minuto, a portare via la carta, che domani è il giorno della raccolta della carta, e davanti a casa c'era un gruppetto di ragazzi e ragazze, e ho notato solo che non avevano il cappotto, ma i giacchetti di pelle e gli stivali scamosciati le ragazze.
Li ho odiati immediatamente.
Odio assistere al passeggio.
A gente che sta in compagnia e gira e scherza e ride, e poi che molto spesso disturba pure il mio sonno quando dormo (mi sento molto Clint in quelle situazioni).
Solo che le persone sono limitate...uscire-uscire-uscire. Questa dovrebbe essere la salvation.
Tutta queste serie di predicozzi a 360° gradi, che van bene per lavoro, soldi, amore, amicizie....
"Bisogna reagire!". Sono frasi fatte del cazzo. E la gente a mio avviso, non dovrebbe dispensare consigli con tanta leggerezza...visto che nella stragrande maggioranza dei casi non sa di cosa sta parlando...o è ancora più incasinata!
Se volessi consigli utopici su armonia e serenità e cazzate varie (chiedo scusa a chi ci crede), avrei fatto qualcosa o mi sarei mossa in tale direzione.
Sono convinta che il dolore sarà la parte costante della mia vita, e anche il sacrificio, quello senza dubbio. Non vado a frignare da nessuno.
Non è cambiato nulla, sono purtroppo sempre io.
Ribadisco, per l'ennesima volta, NON sono una persona allegra, NON sono e probabilmente non sarò quasi mai felice. IO sono così.
Odio le frasi banali, le pacche sulla spalla.
Se non mi si capisce è inutile, quasi quasi lo chiudo sto cazzo di blog.
Il dolore è forse l'unica cosa che mi fa sentire viva, nessuna novità.

"solo che il tempo stringe la borsa
e c'e'il sospetto che sia triviale
l'affanno e l'ansimo dopo una corsa
l'ansia volgare del giorno dopo
la fine tragica della partita
il lento scorrere senza uno scopo
di questa cosa...che chiami...vita..."

mercoledì 1 aprile 2009

Su quello che è stato, non sarà più

Sulla playlist del mio pc ora c'è "Don't Look Back In Anger" degli Oasis. Questo pezzo mi commuove sempre, perchè mi ricorda una lontanissima mattina di pioggia, era gennaio, ero appena tornata dal'Irlanda, la prima volta, e mentre andavo al lavoro, credevo che la mia vita sarebbe potuta cambiare e che "non dovevo guardarmi indietro con rabbia".

Gli anni a seguire mi hanno confermato che in realtà la mia speranza era solo un'utopia.

C'è una mia amica strega che parla di Karma, che sarebbe tipo un concetto per cui ad azione consegue reazione...se hai provocato tanto dolore e ti sei comportato male, quel male ti ritornerà indietro. Io ecco non credo di avere fatto poi così male al prossimo mio, anche se ho rubato un sacco di bicchieri da birra e portacenere. In linea di massima ho sempre cercato di comportarmi bene con le persone, di metterci del mio e di non lesinare affetto, di non mentire gratuitamente...
Però ecco, allora io mi sento di dire che questa cosa del Karma non mi convince, perchè sono piuttosto sicura di avere ricevuto più "botte" di quelle che ho dato.

Un'altra persona che speravo mi capisse, sosteneva che provare anche un solo giorno d'amore per dire, -dopo, quando tutto finisce- che è meglio averlo vissuto quel giorno e che vale la pena a costo dei magari duecento, di dolore che me conseguono...sul fatto che valga la pena averlo vissuto concordo, che però il fardello che ci si debba portare dietro, debba essere così lungo e così amaro; anche no.

Io credo che ci siano delle persone che, per qualche motivo, non potranno mai essere felici, possono magari solo sfiorare il concetto di felicità, per qualche attimo, ma poi, inevitabilmente, ritorneranno nel loro buco nero, c'è chi sostiene che è colpa loro, che in realtà se lo cercano, che potrebbero uscirne se solo lo volessero, ma non è così.

Ho avuto delle speranze, ci ho creduto, ho fatto tutto quello che era in mio potere fare, perchè quello a cui tenevo più di tutto, potesse realizzarsi.
A volte credo che sia meglio essere ipocriti, io dalla mia sincerità in effetti ci ho sempre guadagnato poco.

Nel giro di tre giorni in effetti, per avere osato essere sincera, credo di avere perso tutto.

Non tanto le cose tangibili, ho da mangiare e ho un tetto sopra la testa, ma quelle che erano le mie speranze, i miei sogni, le cose in cui credevo, sono svanite, tutte, una dietro l'altra.

Oggi se n'è andata anche l'ultima, quella che è sempre stata la costante della mia vita, il mio conforto, il mio "pensiero positivo" quando tutto andava male pensavo ad un posto, pensavo che quando mi sarei risollevata, quel posto sarebbe stato lì, per me, per sentirmi viva...ora come ora non credo nemmeno più in quello.

L'ultima volta che ho visto quel posto, era inverno, luce ce n'era poca, freddo tanto, ma non l'ho mai vissuto così intensamente, non ho mai sentito così tanto calore, ma la candela è bruciata troppo in fretta...per un po' ne è rimasto il profumo, poi solo i ricordi.

Di quello che è stato ormai non rimane più niente...tutto è finito, il tempo non torna più, quel che è stato è stato, fatto e finito, poi io sono una povera cogliona che ci ripensa e piange, ma le cose stanno così.

A dirla tutta, non ho più niente.

Il buon Guccio cantava Dio è Morto, ma c'era la speranza finale...io l'ho persa, le ho perse tutte.