martedì 5 ottobre 2010

Autunno

Poco originale. Non ho molto da dire. Cito il Maestro e languo...e mi commuovo, mi immedesimo, e la solitudine mia diventa una solitudine-abitudine. Il gatto che dorme sulla poltrona. Un aeroplano che passa. Un caffè e le fette biscottate, sono solo attimi. Gli attimi finiscono presto, se no non si chiamerebbero attimi.

Bevo anice e ricordo il pàstis, altri tempi ragazza.

Scaccio una mosca, ronza il silenzio.

Citerei pure l'Amleto, ma non mi sembra sia finito molto bene...e Ofelia dorme ormai, nel suo fiume, e nessuno le farà più male, solo l'acqua accarezzerà le sue vesti e la cullerà.

Io prendo parole in prestito, perchè le mie non riescono ad essere belle abbastanza, e mi adeguo e mi adatto e vedo che sia come sia, dipende e non dipende da me. Mi piace avere ancora il mio blog, anche se non ci scrivo mai. Ci sono affezionata, è il mio compagno che niente chiede se non un po' di partecipazione sometimes, ma siccome è mio non può avanzare pretese.

E quindi si prende anche questi post qua, che non sono particolarmente vissuti o intensi, e quello che non riesco a dire io lo lascio dire a chi ci riesce meglio....

Odori di fumo e foschia

fanghiglia di periferia

distese di foglia marcita

che cade in silenzio lasciando per sempre la vita

Rinchiudersi in casa ad aspettare

qualcuno o qualcosa da fare

qualcuno che sai non esiste e non suonerà

Rinchiudersi in casa a contare

le ore che fai scivolare

pensando confuso al mistero

dei tanti "Io sarò" diventati per sempre "Io ero"

Rinchiudersi in casa a guardare

Un libro, uno foto, un giornale

e ignorando quel rodere sordo

che cambia "io faccio" e lo fa diventare " Io ricordo!"