giovedì 29 gennaio 2009

In Padania oggi pareva primavera...

Per davvero sembrava primavera, quei 12 gradi, il sole che finalmente scalda, la luce che ogni giorno dura un po' di più...

E in questi giorni che non ho voglia di correre prendo la bici, ed esploro i paraggi...

E stasera sono cotta...cotta quasi come il beef in Guinness che sta in casseruola dalle ore 19.00 odierne...

Che oggi però ho avuto una giornata molto intensa, non mi sono fermata un attimo...
E quindi tra un po' nanna...
Here follows my reportage...

Brembate sul fiume Brembo...

mercoledì 28 gennaio 2009

Our shadows taller than our souls

Questo pezzo, questo pezzo mi fa sempre venire i brividi.
Uno dei miei preferiti nella storia della musica.

(un ringraziamento tra le righe all'ispiratrice!)

Torno indietro negli anni, ogni volta che ascolto l'arpeggio iniziale.

E se penso ora, che posso dire, ah quando lo sentivo 20 anni fa, mi viene un po' freddo a pensare che il tempo passa, o forse sono solo i brividi, anzi sicuramente è quello, sono i brividi che scatena la 12 corde di Jimmy Page.

E io che ero giovane e che sapevo l'Inglese e lo pronunciavo bene, e la mia professoressa con probabili trascorsi sessantottini, aveva ben pensato di farmi fare lezione ai miei compagni amorfi, con il soundblast e il testo di Stairway sulla lavagna. (e io che cantavo! ommioddio, sulla pronuncia nulla da eccepire, modestamente...ma insomma io e il Robert Plant non siamo proprio compagni di Oratorio!!!)

E adesso sono qua.
In una bolla.

Imbolsita, Lo so, lo sono
Non correvo da un po', cazzo era freddo...oggi ho ricominciato!

Ho la bici, pedalo, (poi mi vengono dei mali strani, che come una deficiente mi si infiamma un muscolo e vado al pronto soccorso autodiagnosticandomi mali ovarici senza paragoni), credo di non avere un gran futuro da ciclista.

(però oggi, che erano 10 gradi, mi sono gasata e sono uscita carichissima in bici, addirittura con la canzone dei Luna Pop nell'I-Pod, che cantavo riadattata pedalando "ma quant'è bello andare in giro, col la bici sotto al culo, per la bassa bergamasca sai, ti toglie i problemiii!!")


E poi c'è questo fiume qua, il Brembo che ha dei ponti sopra, che al crepuscolo, con la foschìa fa una bella figura...
Devo cominciare a perlustrare meglio i dintorni, che poi io non ho potenziale, che mi mancano le quattro ruote, ma so che qua a due passi ci sono valli incantevoli....

Dormo, (troppo dice il mio amico Dimi - che poi è due giorni che pure lui dorme come uno ghiro-).
Sono pienamente convinta che se a dormire con la tisana e l’Amaro Giuliani (ci dovrò fare un post sopra, su tale panacea) dormo 10 ore, serena e filata, vuol dire che è cosa sana e buona e giusta.

L’uomo è un animale, gli animali col freddo vanno in letargo, non fa una piega.

L’uomo secondo me, oltre alle esigenze fisiologiche non comandabili, è nato per mangiare, dormire e fare l’amore; il resto è tempo sprecato.

Io adesso voglio fondare un’associazione “quelli che sanno che non c’è tempo migliore che quello passato sotto al piumone”, magari la metto su facebook. (join the cause!)
Poi ci sarebbe anche da fare un'associazione femminile tipo "quelle che odiano stirare le camice da uomo, perchè sono indumenti malevoli che ti si rivoltano contro!" (join the cause!)
Che comunque io sono sempre stata sicura che quello che luccicava era oro,
e mi sono sempre sbagliata, e quindi le ombre sono più alte dell'anima...e se ci sono due sentieri che puoi intraprendere, c'è ancora tempo per cambiare quello che stai percorrendo.
TO BE A ROCK...AND NOT TO ROLL!!!!

martedì 20 gennaio 2009

Il paese dei Topi (tra il serio e il faceto)

Ordunque, sono due settimane che sfotto bellamente il mio migliore amico.
C'ha i topi in cantina, dice lui.
Al Jackie i topi gli fanno ribrezzo, a me no.
Che io li immagino quei bei topolini di campagna, col musetto simpatico, quelli che ci fanno anche i film.
Che poi a me la famiglia dei roditori (porcellini d'india, conigli, criceti, etc etc,) mi piace proprio come son fatti quegli animalini lì.
Jackie son dieci giorni che mi racconta sottovoce della sua cantina infestata, lui non he mai visto uno, eh, ma ci crede, e io dico che è normale che ci siano i topini nelle cantinette sotto livello suolo.
Fatto sta, che ho scoperto da ier l'altro, che sto nel paese dei Topi pure io.
Ieri che era domenica, mi alzo, vado a prendere una ricarica del telefono, rientro qua nella corte (non abbiamo il cortile, proprio corte, circondato)..e vedo un animalino che su due piedi ho pensato "ohhhh un gattino!", solo che i gattini non corrono così forte e non hanno le code così sottili.
(Jackie al telefono voleva esattamente, con metro alla mano, che gli comunicassi la stazza del roditore in oggetto!)
L'ho prontamente comunicato al Marco e al Dimi, loro han detto che è colpa che c'è stata la neve, e va beh.
Stamattina idem.
E il Marco che inserisce un altro tassello "Beh io ne ho visto uno, però era piccolo, si è infilato nel buco qua dalla macellaia!".
Ok. Io e il Compagno di Comune abbiamo fatto la nostra parte oggi, dovere urbano, per scongiurare pericolo topi in cortile: abbiamo sgomberato ogni sacco, ogni cosa, caricato tutto sulla Volvo (molto vintage) e fatto gita in discarica.
Esco un attimo oggi pomeriggio, sul far delle brume, qua a due passi c'è un arco, una specie di portico...
E lì un altro bel "gattino"... fischia!
Ok non ci si pensa più, mica sono fissata io coi topi, c'è gente che c'ha paura proprio, a me finchè non mi vengono a rosicchiare i piedi (escursus sociologico e antropologico fondato, la gente ha paura di tenere i piedi fuori dal letto per quello, perchè nei secoli bui, quando non c'era luce, quando non c'era igiene, i topi rosicchiavano le estremità dei dormienti) non mi danno poi così noia.
E qua si fa la raccolta differenziata, ore 00.30, decido di portare giù il sacco grigio dell'indifferienziato, che è un po' come l'Innominato...c'è un po' di tutto..insomma vado per buttarlo in strada insieme agli altri....
E ho interrotto una cena a tre, loro non si sono formalizzati.
Io ho un attimo sgranato gli occhi, gli ho augurato buon appetito e sono rientrata in casa covando il clou delle esclamazioni bergamasche che non so neanche dire a voce alta.
Se ghè, si va a cercare il pifferaio o cosa?

venerdì 16 gennaio 2009

I giorni che non ti ridaranno

Sia perchè sto leggendo il Brizzi, ma più che altro perchè è vero.
Vivo un periodo tardoadolescenziale molto tardo.
E' che non l'ho vissuto prima, non ho avuto un'adolescenza serena, non ho vissuto esperienze universitarie, non mi sono mai mossa (come vivere) da quel black hole di Ravenna e bassa contingente.
Io dico che ora merito anche io un po' di riscatto.
Mi spiace non lavorare perchè non sono abituata, l'ho sempre fatto e soprattutto perchè nessuno mi ha mai regalato nulla, il tetto sotto cui dormivo me lo son sempre mantenuta.
Ora sono disoccupata, mamma mia che brutta parola in questa società, essere disoccupati pare voler dire che non si è nulla, che si è dei falliti, ma non è questo il fatto o il motivo, io sono disoccupata a causa della Crisi.
Fino a due settimane fa lavoravo per la seconda compagnia portacontainer al mondo, impiegata export, qualificata, poi la crisi, poi il contratto non rinnovato (ma una lettera di referenze firmata su carta intestata dal Branch Manager Msc vuol dire che proprio una cogliona non sono!).


E poi sono arrivati i pensieri, "belli e tondi e ragionevoli"...
Quando quello che hai attorno non ti dà più nessuno stimolo, quando ti alzi ogni mattina sperando che giunga la sera senza sapere neanche perchè, quando passi ogni singolo fine settimana barricata in casa, che non hai alcun desiderio ti uscirne fuori....
E nella mia cameretta con i maiali e le pecorelle fosforescenti fissavo il muro, prima di dormire, e mi chiedevo "Vale, tu ti immagini ancora qua, tra un mese, tra sei, tra un anno, a fissare questo muro?"


E poi la SVOLTA.
Decidere e rischiare, cambiare vita.
Non avessi avuto chi mi appoggiava non ce l'avrei fatta, quindi io poi così coraggiosa non sono.
Mi sono buttata...col paracadute.
E mi viene da urlarlo con i miei polmoni sporchetti di nicotina, che a volte il cambiamento è necessario ed è l'unica soluzione.
Non solo per me.
Che bisogna trovarlo il coraggio di fare delle scelte, che se non si è in prima persona a cercare di cambiare e allontanare quello che non fa bene, dal nulla il nulla arriva.

E insomma, ora sono in attesa, e godo questo periodo tardoadolescenziale, un po' naif e bohemien.
Lo svegliarsi alle prime luci dell'alba per il rumore del traffico, e tirarsi il piumino fino alle orecchie, svegliarsi, vivere un po' e tornare ancora nell'ovatta, che non so proprio come si fa a dire che dormire troppo fa male...
Il caffè, una sigaretta in terrazzo, il gatto che mi guarda (eh non entra mica e non si avvicina che c'è la bottiglia d'acqua sull'uscio...mah!).
Le successive preoccupazioni, se c'è il pane e cosa fare per pranzo, si indaga se siamo in due o in tre.
La Comune.
Noi si tiene le porte aperte.
Ci scambiamo masserizie e medicinali all'uopo.
In questo condominio in realtà la gente non ci vive, l'altra gente.
C'è il primo piano e il secondo piano e il piano terra ufficio.
In costante contatto radio, telefonico, fisico e reale.
Mi sveglio spesso quando sento il Dimi che combina cose e fa casino disopra, e allora capisco che forse è ora di alzarmi, ma anche no, che quando gli prendono le fisse si alza troppo presto per i miei gusti di noveau unemployed.
Ho trasmesso come un virus, però buono, la mia passione per zuppe e minestroni....
E il salame in tavola non manca mai, in effetti a tavola non ci si fa mai mancare nulla.
E io sono contenta di cucinare, altro che 4 Salti, io cucino e la gente mangia di gusto, dà soddisfazione, in fondo l'anima da 'zdòra ce l'ho, sono poVetica io...
E passo delle giornate che sembra che non faccio nulla, in effetti "non produco", ma faccio mille cose...
Sto poco al computer, se fino a poche settimane fa la prima cosa che facevo era accendere smaniosa il pc, ora mi dimentico di farlo per ore, non vivo a portata di cellulare, a volte lo scordo proprio...mi rendo conto di quanto e quanti oggetti reputavo necessari e invece sono superflui, ci si adatta...
Salgo scendo, vado a fare la spesa, salgo persino a vedere il Tg o blob.
Ho scoperto la porcata di Gaza.
Mi è mancata la Tv domenica.
Corricchio, in effetti il meteo non è stato proprio parco, quindi diamo la colpa a lui se corricchio poco, però poi cammino pure, qua in paese e poi prendo la bici, e poi deve fare un po' meno freddo per i miei gusti.
Almeno due volte al giorno c'è il rito del the, guai a mancare, il the coi biscotti e via discorrendo, con le tazze spaiate, ma pota figa non ha importanza.
Le mie cene sempre ad ore assurde (quando ho fame mangio, io dico che non fa una piega).
Le lezioni di PC, in mancanza di Chiara e avendo tempo da vendere, mi improvviso provetta maestrina d'informatica, sarò sghèra ma qua è una mission (semi-impossibòl).
E rido un sacco.
E non mi sento quasi mai sola.
E la piatta ravennate mi manca zero.
E io penso che queste giornate qua non te le ridarà mai nessuno, che non viverle sarebbe un delitto, che non siamo nati solo per produrre, consumare e crepare, ma anche per voler bene, provare, essere leggeri, ridere e vivere.
Che al fin del fiera, per dire dieci cose ne potevo dire quattro, ma sono logorroica io, e che mi viene in mente che il Vasco il concetto l'aveva espresso bene a suo tempo....

Vivere
è passato tanto tempo
Vivere!
è un ricordo senza tempo
Vivere
è un po' come perder tempo
Vivere.....
e Sorridere!
VIVERE!
è passato tanto tempo
VIVERE!
è un ricordo senza tempo
VIVERE!
è un po' come perder tempo
VIVERE....
e sorridere dei guai
così come non hai fatto mai
e poi pensare che domani sarà sempre meglio
OGGI NON HO TEMPO OGGI VOGLIO STARE SPENTO!
Vivere!
e sperare di star meglio
Vivere e non essere mai contento
Vivere come stare sempre al vento
VIVERE!...
COME RIDERE!!!
VIVERE!
anche se sei morto dentro
VIVERE!
e devi essere sempre contento!
VIVERE!
è come un comandamento
VIVERE...o SOPRAVVIVERE...
senza perdersi d'animo mai
e combattere e lottare contro tutto contro!
...OGGI NON HO TEMPO OGGI VOGLIO STARE SPENTO!...

VIVERE e sperare di star meglio
VIVERE
VIVERE
e non essere mai contento
VIVERE
VIVERE
e restare sempre al vento a
VIVERE
.....e sorridere dei guai proprio (così) come non hai fatto mai
e pensare che domani sarà sempre meglio!!!

lunedì 12 gennaio 2009

"Come un Girardengo, appena più basso e rock"

Così mi sono sentita oggi, per restare in Brizziano contesto.
Pedalare per la prima volta dopo anni, con entusiasmo e curiosità per strade che non conoscevo, il ponte sul Brembo all'imbrunire e campagne nuove.
Per voltare cercavo il tastino della freccia, le bici non ce le hanno mica le freccie!
Sono rientrata col buio (chiaramente mi sono persa, finita per errore nel ghetto di Zingonia!) e senza fanale...ecco io non so mica come fare a mettere il fanale.
Ci devo prendere le misure anche con questa cosa qua, comunque era una sensazione che avevo dimenticato, che mi riporta a quando avevo 15 anni, pedalare con l'aria fresca sul viso, il mio fedele I-Pod che all'epoca era un mangianastri e ingranare le marce...

sabato 10 gennaio 2009

Leggendo...(per un amico)

Ieri sera ho ricominciato a leggere, era un po' che non lo facevo, io adoro leggere, ne ho bisogno, mi piace e mi appaga, ma negli ultimi dieci giorni ero troppo stanca e comunque paga per
sentirne la necessità fisica.
Ieri sera invece, non ho fatto troppo tardi e mi sono messa a rileggere uno dei miei libri preferiti,
ce l'ho autografato dal Brizzi in data LI.VII GIU 2003.
E insomma a me quel libro che ho letto tre volte mi commuove e mi convince sempre di più, e ci sono passaggi belli, rotondi e definiti, che mi rapiscono,
uno di questi passaggi che mi piace proprio tanto lo voglio dedicare al mio migliore amico, che non vuol leggere Brizzi e invece dovrebbe proprio, a mio dire :

Dall'archivio magnetico del signor Alex D.
Alla fine, l'equilibrio interiore non è da cercare. Forse ce l'abbiamo già , e più ci muoviamo o agitiamo o altro, e più ce ne allontaniamo.
Il fatto è che a parlare di equilibrio interiore mi sento un povero stronzo.
Mi sembra uno di quei termini che usano nelle sedute di psiconalisi collettiva o nei rifugi per donne violentane.
Okay. Tutto mi dice di essere forte, determinato negli scopi, capace di andare avanti nella Vita, ma se uno sente che è arrivato il momento di cambiare un po' rotta o anche solo il bisogno di ragionare sul serio per proprio conto?
Voglio dire: e i cazzi di sette e mezzo in latino, per esempio, che da semplici strumenti sono diventati una specie di fine ultimo?...
Insomma, a quanto ne so dovrei studiare per strappare un titolo di studio che mi permetta di trovare un buon lavoro che a sua volta mi consenta di strappare abbastanza soldi per strappare una qualche cavolo di serenità tutta guerreggiata e ferita e massacrata dagli sforzi inauditi per raggiungerla.
Cioè, uno dei fini ultimi è questa cavolo di serenità martoriata.
Il ragionamento è così.
Non ci vuole un genio.
E allora, perchè dovrei sacrificare i momenti di serenità che mi vengono incontro spontaneamente lungo la strada?
Perchè dovrei buttarli in un pozzo, se fanno parte anche loro del fine a cui tendere?
Se un pomeriggio posso andare a suonare o uscire con una ragazza che mi piace, perchè cavolo devo starmene in casa a trascrivere le versioni dal traduttore o far finta di leggere il sunto di filosofia?
la realtà è che mi ritrovo soggetto a sacrificare me diciassettenne felice di oggi pomeriggio a un eventuale me stesso calvo e sovrappeso, cinquantenne soddisfatto, che apre la porta del garage col comando a distanza e dentro c'ha una bella macchina, una moglie che probabilmente gli fa le corna con il commercialista e due figli gemelli con i capelli a caschetto identici in tutto ai bambini nazisti della kinders.
Tutti dentro il garage, magari no,
Diciamo più o meno intorno, cioè circondato.
Dunque la domanda è: un orrore di queste proporzioni vale più del sole e del gelato di oggi pomeriggio?
Più di una qualunque ragazza?
Più di Valentina che arrivava sorridendo all'appuntamento con dieci minuti di ritardo e una maglietta blu con dentro quel ben di Dio sorprendente?

venerdì 9 gennaio 2009

Bohemien...

Ecco sto passando qualche giornata molto bohemièn, di quelle che non facevo neanche a 20 anni.
Penso di non avere mai riso così tanto.
Ieri pranzo dai ragazzi alle ore 13.00...si è protratto fino alle 21.00!
Casa loro è un porto di mare, gente che va e viene.
Ogni tanto nevica.
In casa è caldo, manco so cosa vuol dire un maglione, magliette dell'Adidas e pinocchietti.
Dimi continua a dire :"Zio Càn s'è questa l'è crisi sghère!".
In effetti non è male, fa sempre parte del periodo Confortably Numb, non è che non mi muovo io,
mando cv a rotta di collo, mi iscrivo, guardo annunci, ma se le cose non ripartono cosa posso fare?
Spalare la neve con un badile senza averne un'idea... :) già fatto!!!!
Posso cucinare a mezzogiorno, orecchiette alla sorrentina e spezzatino coi piselli,
portare su i biscotti col peperoncino, whisky e grappa e ridere nella disgrazia,
che la crisi mi ha regalato una nuova opportunità, amici con cui trascorrere del tempo allegro, sonni serenissimi.

Cazzo dovrei proprio correre, dovrei, sto mangiando come un baghino, ma in questi giorni non si può.
Oh mi muovo, esco, vado a far la spesa, faccio commissioni, ma correre con la palta di neve proprio non si può, già ci ho lasciato il sedere su un selciato e una caviglia su un gradino, in questi giorni correre non è un attività salutare.

La bici, miiihhh, qua davanti mi son presa paura, da tenersi stretti la borsa, bici base, senza cambio (ah però tutto telaio in carbonio, pota figa cosa me ne faccio io del telaio in carbonio???) , senza cesto "scontatissima": 280 euro".
Anche no, la Graziella sfigata 160, idem anche no.
Bisogna che trovo la giornata per andare a Brembate all'Iper, che smetta di fare sto tempo e poi mi trovo una roba a misura mia.

Un'altra roba strana qua è la raccolta differenziata, il vetro da una parte, plastica dall'altra, lattine a parte, carta a parte. Mille sacchi di monnezza, ci sono i giorni nel calendario per portare fuori le cose, che qua non esistono i cassonetti.
Ieri io e Chiara abbiamo portato giù i contenitori del vetro, solo Heineken, Becks e bottiglie di vino.
Ci siamo dette e ghignate "eh ma che è Osio Sotto, il ritrovo degli Alcolisti Anonimi!?"

Chiara ha proposto di fondare una Comune, in effetti qua è già tutto piuttosto anarchico, le cose si condividono, stendini, lavatrice, piatti e bicchieri; loro non hanno le chiavi, qua si fa sopra sotto senza convenevoli, Chiara e Marco producono, io e il Dimi siamo unemployed, si spera per poco, ma si cerca di non intristirsi, "Quant'è bella giovinezza che si fugge tuttavia! Chi vuol essere lieto sia, di doman non v'è certezza", e allora finchè c'è da vivere, e si possono godere di tutte le cose che la vita offre, dico che è meglio viverla, che poi come diceva il Vasco "Domani è troppo tardi per rimpiangere la realtà, è meglio viverla!".
Ora ho ricominciato a vivere, per davvero, a imparare a farlo, a sorridere, a fidarmi delle persone, a dare il mio affetto e riceverlo, e a non pensare sempre in male, come mi hanno insegnato purtroppo, che a pensare sempre male si finisce per crederci, e senza posività le disgrazie ti trovano anche senza che le vai a cercare.

Oggi s'era a pranzo al Carroccio, covo della Lega, gran posto, ruspante ma con stile, bella location, c'era il sole.
Io e Chiara non si sfigurava dopotutto....
Antipasto a buffet, primo fatto in casa, secondo, dolce, acqua e vino, caffè e un liquore...per la modica cifra di 40 eurini (in quattro eh!), pòta neanche al McDonald!

(Guardo il mio alterego Tapigirl e mi vergogno... cazzo bisogna che ricomincio a correre, seriamente!!!! Solo che è una settimana che continuo a dire da domani dieta, non solo io, dieta collettiva, solo che si ha fame, fuori fa freddo e mangiare in compagnia è un piacere raro!)

Beh comunque per il nuovo anno un pochino di buon proposito ce l'ho, calare drasticamente il fumo, smettere è utopia, ma cerco di limitarmi, anche se magari non sembra, vorrei arrivare a 6 sigarette al giorno e qualcuna in più se si fa serata, per ora sto a meno di un pacchetto da due e mezzo che erano.
Pian piano si fa tutto, con un po' di fortuna, che il mio oroscopo per quest'anno dice bene, e "with a little help from my friends"....

martedì 6 gennaio 2009

Confortably Numb (Cronache di vita quotidiana)

Premetto. Lo so benissimo che questa non è vita quotidiana, sennò si trasferiscono tutti a Berghèm.
Ci stava la mia settimana di ferie, siamo sotto alle feste, ho lavorato fino al 29, il 30 ero qua, pronta a sancire il confine tra l'anno vecchio e quello nuovo.
Changes changes changes.........
Mi piace un mucchio questa cosa, del cambiamento, stupisco tutti.
Oggi ho sentito il mio amico di Genova, com'è come non è, io "eh abito nella bassa bergamasca ora", il mio amico "prego????" - "abito nella bassa bergamasca, ho deciso di cambiare un po' vita", giusto un po', un lieve cambiamento...
Non ho mai riso così tanto come in questi giorni!
Non sono mai stata così rilassata.
Ovvio che questa settimana di ambientamento è un'oasi felice.
Ho cercato di dare una botta di vita alla casa in cui sto, che pareva un b&b, e penso di esserci riuscita.
Cazzo abbiamo pure fatto il pranzone a Capodanno.
Ogni giorno che passa aggiungo qualcosa, qualcosa di mio, quello che manca prendo, ora c'è pure il mestolo per il minestrone per dire, la prima volta che son stata qua non c'era neanche un piatto.
Con questa casa mi hanno regalato la possibilità di ricominciare.
Un regalo splendido da una persona spòendida.
E allora io provo a dargli una vita a questa casa, il frigo è pieno, ho messo un orologio, faccio le cosucce che non si facevano, voglio renderla accogliente.
Le case sono involucri, contenitori, già l'ho detto, sono cose da riempire, di ricordi, di oggetti, di sentimento.
Il sentimento sono i risvegli assurdi all'alba.
Che fuori fa meno qualcosa, da tre a sette.
Il sentimento sono qualche ora a the e biscotti sul divano e parlare e sorridere e ridere.
Io me ne rendo conto ora, non ridevo più, mai.
Ora sghignazzo anche quando sono sola.
Ho tutto, non mi manca nulla (a parte il lavoro).
Sono paga.
Son qua da una settimana e ho conosciuto più persone che in anni a Ravenna.
Questo mini condominio è un oasi.
Di fianco gli Svizzeri, che non ci abitano, non so come siano fatti.
Di sopra la Marta, ci si è salutate in terrazzo; e Dimitri e Chiara.
Una coppia che mi dà speranza, persone positive, molto fuori dai canoni. Easy.
Easy in bello.
Li conosco da tre giorni e mi par di far parte di una famiglia.
Ieri mi han chiamato su per il caffè, io ho portato la grappa.
Quando Marco è rientrato è salito senza chiedere, le chiavi non si usano qua.
Io e Chiara a sghignazzare (e a fumare); il mio amico dice fuma meno, non sa come ero prima, una Turca!
Mettersi in macchina e cercare il negozio di scarpe, c'era una nebbia che non si vedeva a tre metri ieri.
Scarpe trovate, pure un paio di stivali por moi èn passant.
Raggiungere Lodi, in mezzo a tutti quei paesi che hanno Adda nel nome, qua l'Adda è una roba seria.
Cercare cappotti in casa altrui. Alla fine il cappotto giusto non c'era, solo dei gran smanicati.
Rientro onirico, la nebbia avvolge e sconvolge ogni cosa.
Vino da dolce assurdo e pistacchi di antipasto.
Risotto coi piselli, buono proprio (senza la crema caramellata).
Scendere una rampa di scale e ritrovarmi nella mia Comfortably Numb.
Dormire senza aiutini, sonni beati.
Risvegli che uno, cento centomila sorrisi non bastano.
Stare bene, I feel good, ok che sono in ferie, ma è una frase che non uso, l'ho pronunciata solo qualche volta, ed ero in Irlanda.
Ora mi viene spesso, naturale.
Sto bene.
(GRAZIE!!!!!!!)

giovedì 1 gennaio 2009

Il primo giorno di un nuovo anno

All is quiet on New Year's Day,
a world in white gets underway.

Come nel video. C'era la neve. Non così tanta, ma fuori era bianco.
Mi sono svegliata che suonavano le campane. credo campane da Messa, che erano insistenti e gioiose.
Appena alzata, in pieno letargo ho combinato il mio primo danno, ho rotto uno di quei cosi che stanno sul termosifone, i vasetti, deumidificatori.
Che io sono cieca come una talpa senza lenti a contatto, e qua le misure delle cose le devo ancora prendere.
Mi sono alzata sonnolenta proprio, mi sono fatta il caffè e ho fumato in terrazzo, guardando la neve e dicendo due parole al mio nuovo vicino gatto, l'avevo già conosciuto qualche settimana fa, ha la coda mozza, si ferma sul tetto, mi fissa e fa Mao, e io gli rispondo a tono.
Ho languito per un po'.
Ho cercato di dare un verso alla mia parte di pc da Guest, ospite, con il mio HD esterno e tutte le mie cose. Mamma mia Vista.
Bill Gates ha fatto tanto del bene, ma quando ha deciso di lanciare Vista, a mio modesto parere, ha fatto un torto all'umanità.
Poi sono uscita.
In giro non c'era un anima, non mi ero presa neanche l'I-Pod.
Ho preso un caffè nell'unico bar aperto nei paraggi, ho guardato stivali in sconto, devo abituarmi, crearmi dei punti di riferimento.
Domani voglio fare, cominciare a fare qualche cosa.
Numero uno mi ci vuole la bici, che culo c'è il biciclettaio qua di fronte.
Poi devo capire dove stanno le cose, prenderci le misure, che essere autonoma non vuol dire riuscire a sostentarsi e portare cibo a casa.
Questa casa è un oasi, lo è per il mio Amico che me l'ha gentilmente prestata, e lo è anche per me ora.
La vita reale è altro.
Ora ci sta il periodo oasi.
Mi ricarico, (pota figa, zio càn!!) e poi ricomincio.
Ricomincio da zero.
Io sono salita perchè ero convinta che da me non ci fosse nulla, ne sono convinta, qua ho appoggio. una casa.
Ora devo solo muovere il culo,