giovedì 19 agosto 2010

The neverending why

Sono ai minimi storici. Il magone mi chiude la gola e mi fa solo venire voglia di infilarmi a letto, con il mio lenzuolino di Hello Kitty addosso a farmi da corazza, da protezione verso tutto quello che mi circonda e mi opprime. Ieri è ripartito il mio amico, che è stato qua cinque giorni a trovarmi...e nel momento in cui se ne è andato ho sentito calarmi addosso una cappa di vuoto e angoscia di proporzioni cosmiche. Sono stata bene in quei giorni, ho fatto cose, magari non mi sarò sempre comportata bene nei suoi confronti, ma la sua presenza tangibile, umana, i suoi occhi limpidi, la sua risata mi hanno tenuto una compagnia immensa...le chiacchiere prima di dormire, le cenette improvvisate e le nostre birrette assieme, la sua infinita pazienza, la dolcezza e la bontà che ne fanno una persona splendida...mi sono venute a mancare, mi sono sentita aprire un baratro sotto ai piedi, un buco senza fondo fatto di giornate vuote e solitarie, sempre da sola ad aspettare che arrivi la sera e con essa l'oblìo del sonno.
Mi manca da morire la sua presenza, mi mancano le nostre cazzate, mi manca una sua carezza quando mi vede giù, o i suoi tentativi di riportarmi il sorriso quando anche lui di sorrisi non ne ha da spendere...mi manca avere qualcuno vicino, qualcuno di speciale, di cui potermi fidare.
E l'estate è quasi finita, che me ne accorgo da queste giornate che per fortuna o per disgrazia si accorciano sempre più e mi rendo conto di non avere concluso un cazzo anche quest'anno, qualche concerto e per il resto una serie infinita di giornate replica di serie B, che dire di serie B è essere magnanimi.
E' che sono un limbo, sono in una difficolta estrema, perchè semplicemente non so cosa fare della mia vita e non riesco a trovare le forze per affrontare il cambiamento...perchè io questo cambiamento eventuale lo vedo come una strada senza ritorno che mi spaventa da morire e cerco in ogni modo di posticiparlo il più possibile, di non cambiare, di restare aggrappata ai rimasugli di quello che chiamo vita e che in realtà sono solo gli strascichi di un bel sogno con una fine triste, amara...
Dove lo trovo il coraggio????? Mi vengono in mente solo le difficoltà oggettive e passa in secondo piano la consapevolezza di avere ridotto la mia vita a pochi momenti di effimera pace, di non avere un fine, di non avere uno scopo degno di essere chiamato tale...
E non è vero che non ho bisogno di aiuto e che non riesco a riconoscere una mano protesa quando mi viene offerta, è solo che la scelta che dovrei fare è troppo dura e non credo di farcela...
E allora mi prende lo sconforto e l'assenza di persone care vicino è lancinante, vorrei essere sotto il sole della Presolana con Jackie che mi fa le foto mentre dormo su un prato, vorrei Marco com'era una volta, prima che la situazione diventasse quella che è ora, vorrei la mia mamma che mi fa i cappelletti in brodo anche in agosto, vorrei fumare una sigaretta col mio babbo...
Vorrei cose diametralmente opposte, l'unica cosa che non vorrei è sentirmi così fottutamente sola e non sapere che cosa, di grazia, io abbia fatto di male, in questa vita o in una mia precedente per meritare tutta questa angoscia...
The neverendig why...