sabato 28 marzo 2009

Pulizie

Ecco, questa sera sono serena, fa pure assonanza.
Da un commento che mi è capitato di fare su fb, mi è venuto lo spunto di scrivere due righe mentre cerco il sonno....
Sulle pulizie compulsive...
Per tanti anni, dato che abito da sola da considerevole tempo, ho avuto la fissa di ordine e pulizia.
Indubbiamente, complice di ciò, è il mio retaggio materno, casa di mia mamma è uno specchio...si ha paura ad entrare perchè ha appena pulito questo o quello, il pavimento rischia impronte, il lavabo deve essere asciugato...roba che si ha terrore a muoversi per paura di sporcare qualche cosa. E lei ha il terrorpanico di germi, batteri e di tutte le malattie che portano, la maggior parte dai nomi impronunciabili ed altamente improbabili (per quello, forse mi sono appassionata di medicina...)
Fintanto che ci abitavo, e parlo di qualcosa come quindici anni fa (come diceva Vasco "avevo un'altra religiosità") mi sembrava una cosa insopportabile....e poi quando ho cominciato a vivere sola...ho fatto lo stesso!
Me ne sono accorta solo molto tempo dopo.
Mooooooooltooooooo tempo fa ho convissuto per un paio di anni, con il mio primo -e forse unico- fidanzato... entrava in casa e controllavo i pavimenti, che i pavimenti che fanno nelle case di adesso, ho appurato, fanno schifo...
Andava in bagno e io subito dietro, armata di anticalcare e panno per pulire...e la tavoletta del cesso lasciata su???? miiiihhh attacchi isterici!
A 22-23 anni ero ossessionata dalla pulizia della casa.
Non ero una casalinga, lavoravo certo...e non sopportavo che il mio fidanzato arrivasse a casa prima di me perchè sapevo che avrebbe fatto dei danni...su questo, passati undici anni, non dissento ancora, lasciare un uomo da solo in casa, magari davanti ai fornelli, è una bomba ad orologeria...si sa...son fatti diversi.
Per tutti gli anni seguenti sono sempre stata sola, in casa (in effetti ho avuto due sporadiche convivenze femminili che ho volutamente fatto scappare a gambe levate)...e sono sempre stata schiava di ordine e pulizia.
Le persone che magari mi conoscevano in giro, all'esterno, schizzata, ai concerti, casinista, fuori....quando venivano da me si immaginavano una casa bohemienne, sporca e trasandata...e si stupivano nel trovarla ordinata e pulitissima.
Negli ultimi cinque anni, la mia ultima casa, era un incrocio tra un pub irlandese e un museo degli U2, tutto accuratamente disposto.
Ed ero schiava di questo.
Entrava il mio migliore amico a mangiarsi un panino, e io non vedevo neanche lui....vedevo le briciole che cadevano e mi montava il nervoso...se pioveva...dramma!!!!
In qualsiasi caso o situazione, non ho mai trascurato casa...anzi, cercavo di fare ordine e pulizia in momenti impossibili...non so quante volte mi sono messa all'1 di notte a mettere in ordine il mobile in bagno o a pulire il pensile sopra ai fornelli...occupazioni, oggettivamente improponibili ed inutili...fini a se stesse, invisibili...
Non c'è bisogno di essere laureati in psicologia per asserire che il bisogno di ordine esteriore è sintomo di disordine interiore, questo è.
Ora non sono più così...che non è vero che è tutto inutile...
La mia casa non mia, è ordinata e pulita, ogni giorno ci dedico tempo e cure...ma ho capito e scoperto che non si può vivere per pulire e che le case non devono superare ogni giorno un'ispezione dell'ufficio d'igiene...
Oggi finito di pranzare ho messo i piatti nel lavabo, per andare a fare un riposino, li avrei lavati appena sveglia...
dopo il riposino ho fatto due chiacchiere, il thè...un altro piatto e una tazza sporchi? beh, mettiamoli insieme agli altri...
Ho visto un film e dieci minuti dopo ero a cena al piano di sopra...
e ahimè i piatti oggi non li ho lavati...
Avrei potuto farlo a mezzanotte passata quando sono ritornata, ma anche no.
E penso che se per una volta me ne vado a letto senza piatti lavati, non verrò sfrattata e dormirò comunque un sonno tranquillo.
Per me è una conquista.

mercoledì 25 marzo 2009

"Lo sai che non siamo più niente?"

"Non siamo la polvere di un angolo tetro
né un sasso tirato in un vetro
Lo schiocco del sole in un campo di grano,
non siamo, non siamo, non siamo?
Si fa a strisce il cielo e quell'alta pressione
è un film di seconda visione,
è l'urlo di sempre che dice pian piano:
non siamo, non siamo, non siamo."


Di recente, ho cominciato a ragionare sulla mia vita. In effetti sulla mia vita ci ragiono non solo di recente, è che preferisco non farlo.

Ieri sono scesa per meno di una mezza giornata, dove ho vissuto fino a 32 anni, e non ci ho ritrovato niente. Angoscia solo angoscia.

Ho visto mia madre e mio padre, che non se lo aspettavano, e ho capito che erano felici di vedermi, questa cosa mi ha fatto piacere tanto; in effetti non mi aspettavo e non credevo davvero che avessero tanto dispiacere a non vedermi per mesi.

Mia mamma è dimagrita tanto dall'ultima volta che l'ho vista, troppo...
io non sono propriamente in forma, ma me la son vista piccola in mezzo alle mie braccia, e mi è venuto un gran dispiacere.
Mia mamma sta sempre dietro ai suoi gatti, ha una colonia felina che segue con amorevole impegno, lo scorso fine settimana gliene hanno avvelenati due, ecco, io di mio non maledico mai nessuno, ma le persone che hanno la bieca lucidità di compiere simili gesti, io le maledico ad oltranza, che muoiano loro tra i peggio dolori, sofferenze e che nessuno gli sia vicino al momento fatidico...a loro auguro la peggiore delle morti, senza conforto, senza eutanasia, senza nessuno che gli stringa la mano; che io credo che un essere umano (e mi viene schifo di appartenere allo stesso genere!) che abbia nell'anima, nel cuore, nella coscienza, -o quello che è- la cattiveria di compiere simili gesti sia una bestia, e dire bestia è un'offesa alle creature che appartengono a tale razza.
E tutte le volte che vedo e sento queste cose, io penso a Francesco "Il Poverello" e mi viene una preghierina.
Che io sono cattolica a mio modo, che il Papa Nazi non lo posso vedere, ma credo davvero nella purezza e nella bontà delle idee dei francescani...
e mi viene in mente La Verna, uno dei luoghi in Italia che ho visitato più volte e che mi ha dato davvero sempre tanto.
La prima volta che ci sono stata ero una bambina...ma mi aveva colpito...tanto
E ci sono tornata, almeno altre due volte, una con il mio primo moroso, un'altra con una persona che ho avuto vicino per un po' di strada...ed era inverno, e c'era neve e il cielo era livido, e io quel luogo di pace e silenzio e riflessione ce l'ho sempre nel cuore.

Ho passato un paio di ore da non sapere dove sbattere la testa, tra il divano e guida Tv, e fuori il gelo e pioggia.
Grazie al ritardo della mia amica driver, sono riuscita pure a salutare il mio babbo, a fumarci una sigaretta assieme, qualche momento vicino, che io, anche se non vivo più lì, son sempre loro figlia....che però col mio babbo è più dura, io credo che lui soffra di più...che mentre mia mamma mi ha sempre considerato come "bambina", o persona da controllare...il mio babbo aveva imparato che con me doveva rapportarsi a pari, e con lui ho sempre avuto mille cose da spartire in più che con mia mamma...

Poi fai Ravenna Lodi in due ore neanche neanche e poi.
Poi ho mangiato bene, punto. solo quello posso dire, mangiato bene.
Partono le considerazioni su cosa si è concluso in una vita...
Gli altri han le loro.
Io in effetti, NIENTE.

venerdì 20 marzo 2009

Crepuscolo...ombre...

Ecco, io non riesco davvero ad immaginare, come mai chi mi ha dapprima conosciuto leggendo queste pagine, e poi anche di persona, possa credere di me che io sia una persona allegra o solare.
Penso di non essere ipocrita, di non indossare una maschera che mi fa più bella (anche se la cosa mi converrebbe) e di non regalare di me, al prossimo mio, specialmente alle poche persone a cui dò modo di conoscermi, un'immagine serena e priva di ombre.
Io sono un'ombra, che a volte viene illuminata da qualche sprazzo di luce, da qualche emozione, dal piacere di piccole cose, dalla mia passione per la musica e dal mio amore per l'Irlanda, ma in fondo, non troppo in fondo, appena dietro ad una superficie di ghiaccio sottilissimo, sono cupa, sono introspettiva, sono solitaria, sono portata al pessimismo ed al dolore.
Essere portata in realtà è una definizione sbagliata, come se la mia fosse una vocazione, una ricerca, un coltivare, non è così, è semplicemente che dopo tanti anni di vani tentativi, ho smesso di cercare di nascondere quello che sono, in virtù di cosa? Dell'avere un certo tipo di vita sociale effimera e ridanciana che non mi appartiene?
La questione non è tirare fuori le unghie o "vivere", perchè, non per tutti la cosiddetta Vita con la V maiuscola, ha lo stesso significato...se il 95% delle persone ha una cognizione di come si dovrebbe vivere totalmente opposta alla mia, e solamente un 5% conviene con quello che faccio io, sicuramente quel 5% sono "i miei amici psicopatici". Pazienza.
Sono una persona fragile, ma non voglio fami scudo di questa mia condizione, la accetto e ci convivo, sono portata al pianto più che al riso, al rimpianto più che alla speranza, alla presa di coscienza dell'ineluttabilità dell'essere, che non intendo generalizzare per mia personale visione.
Sono una serie di punti di sospensione e punti di domanda....l'incertezza totale su tutto, a 360° gradi (come il tour degli U2 - si chiama così- che mi è decisamente morta la voglia di andare a vedere), e del resto non è che baso i miei sofismi sul cattivo sonno notturno o sindromi premestruali, ma su dati di fatto e difficoltà oggettive che in questo momento non posso cambiare solo con la forza del pensiero...(sarò venale....e sia!)
Che sono destinata a rimanere sola, non è una novità, lo so da un bel pezzo, e lo so che le persone, o si spaventano prima, o si stancano poi, di avere a che fare con una creatura eternamente ombrosa, laconica, per nulla incline alla leggerezza, anche se capace di autoironia, pazienza.
Credo e spero, sometimes, di essere riuscita a trasmettere un minimo di allegria ed entusiasmo, quel poco che quei sentimenti risiedono in me.
Niente di nuovo all'orizzonte, nessuna novità, non sono nè stupita nè delusa, non potrò mai essere una buona compagna in nessun senso che l'accezione del termine comprenda, e non lo voglio più essere di mio, troppo da perderci, qualcosa gli anni mi hanno insegnato.
A questo punto dubito seriamente di poter essere anche solo una buona amica, perchè sono troppo pesante e impegnativa per starmi dietro, pazienza anche questo.
Ho quasi 33 anni, penso seriamente, che a meno di qualche trattamento elettroconvulsivante che mi resetti le poche cellule cerebrali residue, non cambierò dal giorno alla notte.

Prenditi quello che sei
e non rimpiangerti mai
se non ti piaci, vedrai...
non cambierai
non cambierai non cambierai
non cambierai... mai!

martedì 17 marzo 2009

17, è un numero che porta sfiga si sa...

Che oggi sarebbe San Patrizio, il Santo Patrono della mia Terra, che col Trifoglio ha spiegato la Sacra Trinità ai druidi e ha evangelizzato la Verde Isola.
Però insomma qua oggi di Irish Luck neanche l'ombra.
Mi si dice che sono labile e che ci vuol niente a buttarmi giù, in effetti è vero, ma a volte il niente non è proprio un niente...
Considerando che mi sono svegliata con lo stomaco in disordine, condizione che, non solo non mi ha abbandonata, ma è solo peggiorata con il passare della giornata, alla colite si è aggiunto pure un bruciore dilagante...penso di avere acido muriatico nell'apparato gastrointestinale...

Ore 11.20, INPS di Treviglio, prendo un bigliettino e mi metto in fila in mezzo agli extracomunitari...attendo per circa 1 ora e 20 minuti, per avere un aggiornamento sulla mia domanda di disoccupazione, presentata ormai due mesi fa...1 ora e 20 minuti per sentirmi dire "Guardi, stiamo ancora evadendo quelle di dicembre, la Sua e tutte quelle di gennaio non sono ancora neanche state prese in mano, ci vorrà ancora un mesetto buono"....- io "Ehm, sì, ma nel frattempo???" - "Abbia pazienza, noi non facciamo i miracoli!".
Estigrancazzi che Loro non fanno i miracoli, e sono oberati poverini, su tre sportelli, uno aperto, pause paglia o caffè o cazzacci Loro, il tempo lo trovavano eccome...
Chissenefrega se una persona non trova lavoro e non sa come campare?
Ed io, che sto nella merda, mi posso ritenere pure fortunata, che non ho prole da mantenere e per il momento ho qualcuno che mi aiuta, che proprio non oso immaginare la condizione di tante tante altre persone, che come me sono rimaste a casa per la Crisi...anzi me la immagino eccome....basta farsi un giretto qua...
Torno a casa e non riesco quasi a finire un piattino di zuppa e un bicchiere di vino...non so, sarà mica una roba psicosomatica o diamo la colpa allo stomaco ballerino?
Pomeriggio, striscio nel letto, non a dormire, non riuscivo neanche a fare quello (altro segnale che qualcosa non va...)...mi sono inventata un po' di tempo di finta allegria a cazzeggiare su fb...
Poi esaurita anche l'ultima velleità di contentezza sanpatricale, ho pensato di vedere una commediola del cavolo, giusto per non deprimermi...

Nel frattempo ho ricevuto tre chiamate...wow wow wow, che bello essere ricercate...distanza una dall'altra praticamente 20 minuti...dopo la terza ho avuto la seria tentazione di fare come il mio migliore amico...spiaccicare il cell contro al muro (mi sono trattenuta solo perchè ai miei 1200 sms salvati ci tengo!)...

Iniziamo con un bel nr. riservato (e dire che io lo so che i numeri riservti di solito sono solo rogne e non bisognerebbe rispondere...ma dato che ho mandato via mille c.v. al telefono rispondo sempre...)
-Il mio ex dentista -ladro- : che per due estrazioni e una devitalizzazione che ho abbandonato a metà per mancanza di fondi, ha voluto tipo 750 euro, 400 corrisposti, il rimanente anche no, del resto, io il mio premolare non me lo sono fatta ricostruire...è rimasto lì...defunto, scavato, con un buco nel mezzo...la segretaria virago di turno, mi comunica ufficialmente che hanno passato la mia pratica al legale...poi ritratta..."Se entro il mese salda il dovuto, ci si può mettere a posto...." - "Signora, non posso, passi pure al legale se crede di ottenere qualcosa, ma qua non c'è proprio da prendere su niente, mi spiace, più a me che a Lei, si fidi!"

Mi appiattisco sempre di più sul letto, energie zero, testa che mi pulsa, bile in gola...altra telefonatina:
-"Sono Maria Luisa della Banca *****, volevo verificare un po' la Sua situazione, perchè da due mesi non vedo il bonifico dello stipendio, e a parte la Carta di Credito lei è sotto di ****" - "Lo so. Sono disoccupata. In questo momento non posso farci nulla" - "Ma lei ha lavorato come dipendente per più di un anno, non dovrebbe arrivarLe la disoccupazione?" - "Certo che dovrebbe, e confido mi arrivi a breve, se nel frattempo Lei ha modo per facilitare la cosa, le dò carta bianca e tutta la mia disponibilità"...Grazie e arrivederci.

Mi alzo e fumo due sigarette del mio pacchettino da 10 una dietro l'altra, e non so se mandare bestemmie o pregare, del resto mi sa che è inutile la prima quanto la seconda.

Squilla il telefono ancora, (che dopo oggi gli cambio tono di chiamata fisso!) e spero a scelta, in un Jackie, Ugo, Mamma, Marco o un qualsiasi numero con prefisso 035...e invece era un fottuto 0544...

- Nel mio ultimo posto di lavoro, quando mi hanno liquidato, hanno sbagliato a fare i conteggi (in effetti la sapevo questa cosa, ma come si fa con la polvere scomoda, la infilavo sotto il proverbiale tappeto per non pensarci e non vederla) e mi hanno dato ** euro in più del dovuto, soldi che devo rifondere...che poi, siccome loro sono persone che stimo e rispetto, non posso fare la stronza e fregarmene...

Sono arrivata a piangere come una disperata, col finale di "Il Diavolo Veste Prada", tanto per dire.
E quindi ho i patemi. E sono labile, come no, ma io in questa giornata veramente ci vedo una congiura astrale contro di me, ma non ci posso fare un cazzo.
E anche se alcool e goccine per dormire non sono una soluzione, o sbatto la testa contro al muro finchè non si rompe una volta per tutte...o altrimenti io un rimedio, ora come ora, non lo trovo.

Slainte.

Clessidra

Io lo so che la Vita è un'arancia ad orologeria, come scrisse qualcuno di sicuro più bravo di me.
Lo so che niente è per sempre.
Ma non posso e non voglio pensare a questo mio tempo, quello che mi è stato concesso, che potrebbe finire da un giorno all'altro, come in una clessidra, come ad un'orologio che invece che ticchettare in avanti, lo faccia indietro.
Oggi mi è stata detta una cosa, che mi si è rimescolata nello stomaco e nella mia testolina bacata per diverse ore.
"Sono solo un granello di sabbia in quello che è il percorso della tua vita".
Suonava così più o meno.
Lo spunto era un altro.
Alcune persone lo sono, sono granelli di sabbia, e dire che a me questa metafora della clessidra proprio proprio non mi piace, che già quando giocavo a qualche gioco di società e c'era una clessidra, mi veniva ansia.
Alcune, tante, la maggior parte, perlopiù lo sono state.
Granelli di sabbia, Compagni o Compagne di tragitto.
Meteore o Supernove, parafrasando concetti astronomici.
Alcune anche no.
Ci sono persone che lasciano il segno, indelebili, e non bisogna accorgersene solo quando è troppo tardi.
Ad una di queste persone lo avrei voluto poter dire, quanto era importante, invece l'ho solo potuto bisbigliare sottovoce mentre un avvitatore elettrico inchiodava il coperchio della sua bara.
Ho ancora il mio migliore amico, che anche se ci mandiamo a culi spesso e volentieri, spero e credo che lo sappia quanto significa per me.
Non ho molti punti di riferimento ora come ora...a dire il vero non ne ho mai avuti.
Sono conscia che il mio vivere ora è una sorta di limbo, che finirà, spero presto per certi aspetti, spero tardi per altri.
Ma in questi pomeriggi di sole, dove sento l'aria di primavera incombente, ogni volta che guardo fuori e ogni volta che esco dalla mia tana, sono felice di essere al mondo, anche se felice è un concetto che non mi si addice.
In realtà questa cosa, dell'essere felice d'essere, o almeno che ne valga la pena, l'ho capita 6 anni fa, il mio primo aereo, la prima volta che ho respirato l'aria gelida della Terra che amo...
Che poi, da quel momento, tutto ha seguito uno schema...
Allora dico che sono contenta di esserci.
E che quello che provo di tutto cuore per una persona, voglio che lo sappia, perchè non è un reciproco dare e avere, ma è qualcosa nato a prescindere, e i sentimenti spesso non sono inscatolabili o archiviabili come file, a certe cose non gli si può dare un nome prefissato, nè stabilirne un protocollo.
E piuttosto che ad un granello di sabbia, preferisco pensare ad un Mattone nel Muro.

domenica 15 marzo 2009

Il sole che calava già...rosseggiava la città...

E allora succede che delle volte dài per scontato che non farai una cosa, che ormai è troppo tardi, che non si può mica andare a vedere un concerto quando sono ormai le 18.00 passate e non hai nemmeno il biglietto in tasca...

E invece basta convincersi che si può, e with a little help from my friends...eccomi a Treviglio, a sentire Guccini, che poi io dico che i concerti se non li vedi in prima fila, non vale la pena vederli...e prima fila è stata.
Due ore di pura emozione...

L'attacco intramontabile di Canzone per un'Amica, che mi ricorda sempre le gite domenicali da bambina, Noi Non Ci Saremo, e ripensare a qundo quel pezzo lo cantavano assieme, il Guccio e Augusto...
Seduta per terra con le gambe incrociate, 20enni e 50enni insieme, vicini, a sgolarsi con la Locomotiva o a commuoversi con Cirano o Eskimo, chi quel periodo l'ha vissuto e chi ha solo sognato di viverlo...
"E pensavo dondolato dal vagone "cara amica il tempo prende il tempo dà... noi corriamo sempre in una direzione, ma qual sia e che senso abbia chi lo sa... restano i sogni senza tempo, le impressioni di un momento, le luci nel buio di case intraviste da un treno: siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nella testa e il cuore di simboli pieno..."

martedì 10 marzo 2009

Sull'egoismo (meschino)

Bando a buonismi e a fare finta che così non sia.
Ogni persona, chi più, chi meno, è egoista.
Io non salgo su podii o banchi giudizievoli, in quanto sono perfettamente conscia di esere egoista, in quanto ritengo l'egoismo una semplice forma di sopravvivenza in un mondo di lupi.
Io sono egoista in quanto cerco di raggiungere un po' di serenità, ma con un'etica, quella di non approfittare delle persone che ho accanto e cercando di non far soffrire nessuno.
Sono responsabile di ogni cosa che dico e che faccio, posso fare cose stupide o discutibili, ma niente di cui alla luce del sole e di fronte ad un eventuale giudice, umano o superiore, mi debba vergognare.
Non è morale, non conduco una vita irreprensibile, tutt'altro.
Ho qualche principio.
Non pugnalare alle spalle un amico o qualcuno che mi è stato vicino, e mi ha dimostrato amicizia e affetto incondizionati, per fare bella figura o per uscire senza macchia da qualsiasi eventuale cazzata possa avere detto o fatto.
Non essere ipocrita, non cercare di mettere in cattiva luce un'altra persona per sviare le attenzioni da me...
Io faccio delle cazzate, bene, ho quasi 33 anni, me ne assumo le responsabilità e non nascondo le cose sotto al tappeto, posso dare le mie giustificazioni a chi me ne chiede conto, posso motivare le mie azioni come causa-conseguenza, azione-reazione.
Le mie risposte possono non essere esaurienti o convincenti, pazienza, ma sono io e solo io.
Non dirò mai di essere una persona stabile, non mi spaccio per quello che non sono.
Sono estremista, sono labile, sono lunatica, sono umorale, ci vuole niente per buttarmi giù, ci vuol niente a farmi passare dalle stelle alle stalle, ma mai e poi mai, mi permetterei di insinuare dubbi, di infangare più o meno velatamente, qualcuno che mi conosce, che mi si è dimostrato amico, per pararmi il culo ed uscire dall'empasse in maniera pulita.
Se ho pochi amici c'è un motivo.
Ho un carattere del cazzo e lo so, ma non mi mancano di sicuro la bontà, la disponibilità e la fiducia verso le persone che ritengo amiche, però sono anche uno scorpione, e sono fottutamente orgogliosa e vendicativa, posso mettere da parte l'uno e l'altro, se capisco che ne vale la pena, o che il torto ricevuto non era intenzionale; ma se ci vedo il meschino dietro, non perdono.
Sono anarchica e contraddittoria, posso essere insopportabile e lo so, però per mia grazia e mia disgrazia, NON sono un attrice e NON so neanche fare a dire bene le bugie.

Io tutto, io niente, io stronzo, io ubriacone, io poeta, io buffone,
io anarchico, io fascista, io ricco, io senza soldi, io radicale,
io diverso ed io uguale, negro, ebreo, comunista!
Io frocio, io perchè canto so imbarcare,
io falso, io vero, io genio, io cretino, io solo qui alle quattro del mattino,
l'angoscia e un po' di vino, voglia di bestemmiare!

lunedì 9 marzo 2009

Insonnia lucida (e allora vada di scrivere)

Che oggi ho dormito fino alle 12-30, e poi dopo oggi pomeriggio mi sono messa a vedere un telefilm di quelli miei, che scarico le serie di Fox Crime, e mi sono destata ore 22.00 solo perchè la mia amica mi ha chiesto se volevamo fumarci una sigaretta assieme, e sono le 2.30 e ho cenato pranzato da 10 minuti.
Io ho un migliore amico, che non la considero cosa da poco.
Voglio veramente bene a pochissime persone al mondo, non perchè io sia arida, ma in quanto non ho mai avuto vicino persone che mi davano veramente qualcosa.
Se c'è una persona che mi fa incazzare all'inverosimile e che mi fa star male perchè lui sta male o perchè mi dice a volte cose che non dovrebbe, o cose che invece non vorrei sentirmi dire, è il mio migliore amico.
La maggior parte delle persone che conosco a cui racconto questa cosa, sostiene ottusamente che io e questa persona dovremmo stare assieme. Non hanno capito un cazzo. del resto immagino sia difficile da comprendere un rapporto così lungo e così stretto tra uomo e donna, che non implichi componenti sessuali o amorose.
Io vedo questa persona come altra parte di me, se no non ci saremmo trovati, lo sento, lo capisco, ho bisogno della sua compagnia e invece mille altre volte lo manderei affanculo, e tante volte l'ho fatto, e lui pure con me.

Ma non sarò mai ingrata, nessuna incazzatura al mondo, anche dovessi tirare un telefono contro il muro, mi potrà mai fare dimenticare quello che questa persona ha fatto per me, e tutte le cose che ho vissuto con il mio migliore amico. Mi viene da piangere ogni giorno a ripensarci.

Oggi ho dovuto trattenere le lacrime, in realtà mi asciugavo di nascosto, nel ribadire che questa persona è il mio migliore amico.
Che non è togliere qualcosa o non riconoscere quello che una persona fa per me, che quello lo sento e lo apprezzo con tutta me stessa; è solo essere su piani diversi, e io di migliore amico ne avrò sempre e soltanto uno, mica ad aversene male spero, che a quell'altro mi par di riservare un pochino più di anima e di tutto, perchè le persone non sono uguali e non sono uguali i sentimenti che provo verso di loro.

Se questo è un uomo

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case;
Voi che trovate tornando la sera
Il cibo caldo e visi amici:

Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce la pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì e per un no

Considerate se questa è una donna
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno:

Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole:
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,

Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli:
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri cari torcano il viso da voi.
Primo Levi

venerdì 6 marzo 2009

Arbeit Macht Frei - (Kafka, il Processo)

Il lavoro rende libero l'uomo.
Cazzo come no.

Oggi qualcosina ho lavorato, ho preso in subappalto una pulizia scale e vani auto, che la ragazza che lo fa sempre non ne aveva voglia, e io ho preso su volentieri. E sono andata di scopa, di zerbini sbattuti, di mocio e di aspirapolvere a prolunghe assurde dal terrazzo....poco che sia, due soldi li porto a casa e le scale son tutte belle pulite.

Oggi ho avuto il mio primo colloquio di lavoro, "serio", in due mesi, secondo me nato sotto una cattiva stella proprio.

Sia perchè lo avrei dovuto fare ad un'ora improbabile, in un posto che non avevo idea di dove fosse, io al momento a piedi...che son due giorni che me la litigo a destra e a sinistra per assicurare lo scooter...e non ci riesco eccheccazzo pòta figa...ma qua, mi escono solo bestemmie e ci vorrebbe un post solo per quello.

Eppoi c'erano mille deviazioni e lavori in corso, gente (pòta scèc x rendere il concetto comune), un incubo solo raggiungere il posto.

Ho sostenuto il colloquio. Dopo un minuto pensavo tra me e me, se l'economia mondiale è andata a puttane c'è un motivo.

Responsabile del personale, mia coetanea ad occhio croce, magari più giovane, ma portati male, con occhiale intellettualoide e camicetta freak, che non si pensi che uno è troppo formale, culo largo ed espressione indagatrice e inacidita.

"Perchè Lei vorrebbe lavorare con noi?"

(per la verità di lavorare con Voi non mi frega un emerito cazzo, ho spedito qualcosa come 300 curriculum a tutte le ditte e aziende del circondario, per cui, una vale l'altra)

"Ho visitato il vostro sito internet e sono rimasta colpita dalla vostra azienda. dai risultati che avete raggiunto, soprattutto in ambito export"

"Mi sa dire quali sono tre suoi punti di forza?"

E dietro al mio c.v. scrive e cerchietta i numeri: 1.2.3.
"Sono flessibile"

"Non ho legami familiari per cui potrei trascurare il lavoro"

"Sono determinata, e quando mi si afdisa un compito cerco di portarlo a termine nel miglior modo possibile, perchè è anche mia soddisfazione personale, avere un riscontro positivo da parte del cliente e delle persone con cui lavoro"

(a tirar fuori su due piedi questo cappello di cazzate ho perso minimo un anno di vita!)

"Adesso vorrei che Lei mi dicesse tre suoi punti negativi"

Silenzio. Cazzo gli dico cazzo gli dico???? Cosa vogliono sentirsi dire?????

"Non gliene viene in mente nessuno?" - incalza la strega

Mi arrampicherei sugli specchi...stridore di unghie...qualcosa devo tirare fuori...

"Provo insoddisfazione quando non riesco a raggiungere gli obiettivi prefissati, anche se le cose non dipendono da me o dal mio operato"

"Questa affermazione è in contrasto con quello che Lei dice, che è una persona determinata!"

Agitazione totale. Paglia paglia paglia, datemi una sigaretta, datemi alcool, che questo non è un colloquio, questo è un fottuto interrogatorio nazista!!!

"Mi diceva della flessibilità, cosa significa per Lei essere flessibile?"

"Non ho particolari esigenze, non ho problemi di orario, mi adatto a ricoprire compiti diversi, sono disponibile e ricettiva verso cose nuove..."

Sudavo freddo.

"Lei come gestisce lo stress?"

(piango, non dormo, mi faccio inghiottire dai pensieri negativi, prendo Valium a go-go, mi ubriaco, cerco di scopare il più possibile per sfogarmi...)

"Cerco di svolgere le mie mansioni al mio meglio, senza che l'emotività prenda il sopravvento, poi uscita dal lavoro faccio una bella corsa o leggo un libro"

(in effetti è più di un mese che non trovo la forza di correre e passo la maggior parte del mio tempo libero a dormire ad orari assurdi. Leggere però leggo)

"Come si vede Lei tra cinque anni?"

(la ciliegina sulla torta...io in effetti non mi vedo neanche a domattina, alla prossima settimana, a niente)

"Beh, visto che non è mia intenzione formare una famiglia o avere figli, spero in una realizzazione professionale che mi permetta una stabilità economica e potere autogratificarmi"

(va beh che di figli non ne voglio e qui ci siamo, ma bisogna puntualizzare bene che si desidera stare soli, in modo che un'azienda non assuma una candidata ad orologeria, che insomma, essere moglie o madre, coi tempi che corrono, è un deficit mica da ridere)

Deo Gratia è finito il colloquio.

"Le faremo sapere".

Sono uscita che tremavo. Avevo i conati di vomito, e 'fanculo avevo lasciato le sigarette a casa.

Non mi hanno chiesto che cazzo sapevo fare, non mi hanno chiesto quali fossero le mie esperienze, cosa sapessi fare al computer, qual'era il mio livello di Inglese...nulla! Come pure io non so di cosa cazzo abbia bisogno questa ditta, "una figura", "di referenza nel back office". Quindi????????????

Di sicuro non hanno bisogno di ME.

Che vadano ben a culi questi giovinetti responsabili del personale, con la loro laurea in psicologia formativa del lavoro o scienze della comunicazione.