mercoledì 29 ottobre 2008

La Verde Speranza

Sinceramente non so da dove derivi il detto "verde speranza", mi dovrei informare, però si dice così.
Quando sono in buona, scrivo in verde, che per me non è tanto il colore dell'utopia, quanto il colore che meglio si intona a questo blog, il verde dei trifogli, dell'erba, il verde dell'Isola che mi ha rapito l'anima, o meglio, da cui sono stata rapita.
Quando sono qua mi sento in ostaggio. Irish Soul.
E allora ultimamente non era periodi da sogni o da progetti, non vedevo mai una luce in fondo al tunnel, però poi succede che "tante volte l'incoscienza è la strada della virtù" e magari le Navi ti danno una mano e allora l'impensabile ti si presenta a portata di mano.
Una cosa che adesso non la posso dire perchè non ci credo neanch'io e certi pensieri e certi sogni sono così fragili che possono essere sussurrati solo, se no svaniscono.
Ma scrivo in verde e ci credo!

lunedì 27 ottobre 2008

« Seguimi, lettore! Sia recisa la lingua infame al mentitore che ha negato l'esistenza di un amore autentico, fedele ed eterno sulla terra! »

(M.A. Bulgakow)

sabato 25 ottobre 2008

Piromane (sulle poltrone che bruciano)

Che ho passato una settimana infame è un sottile eufemismo, da nottambula incallita mi sono ridotta ad andare a letto dopo il carosello. Non si può mica così. Perdo colpi a destra e a manca.
Allora stanotte m'ha preso la vena piromane, tra le varie sfaccettature della mia follìa ho scoperto pure che mi piace il fuoco. Allora c'era questa poltrona, in strada, una poltrona che avevano semiabbandonato i miei fantastici nuovi vicini, un albanese e il codazzo di delinquenti che si porta appresso. Io non li reggo proprio. Io non sono razzista a priori, tutt'altro, in ufficio da me ci sta un ragazzo albanese che a forza di stare con quelli dell'agenzia parla napoletano, gran lavoratore, ottima persona. Ma sti vicini qua....me li vedo ubriachi di fronte a casa, si portan nel loro loculo zoccole e soggetti ben poco raccomandabili, in terrazzo hanno un montarozzo di immondizia che pare la Collina del Disonore di Bologna, trafficano in macchina coi vetri oscurati a luci spente, mi han rubato i panni (pure un paio delle mie mutandine preferite!) che stendevo fuori, che non posso più nemmeno stendere davanti a casa mia. Allora ci stava questa cazzo di poltrona, raccattata non so dove, qui di fronte a casa mia, in strada. Mi stavo per andare a letto, ma quest'idea morbosa si è fatta spazio dentro la mia testa. Nel buio della notte sono uscita, da me è proprio buio, ultima casa del paese, no lampioni. Allora ho recuperato uno straccio, sono andata a tociarlo nel serbatoio del mio scooter, l'ho imbevuto di benzina e sono andata silentemente a dare fuoco alla poltrona. Poi mi sono messa al buio dietro alla mia finestra a guardarla bruciare. Come il finale di Fight Club... Where is my mind? Insomma è stato catartico ed esaltante.

mercoledì 22 ottobre 2008

15 anni fa

La Vale scriveva poesie, o almeno ci provava... già all'epoca si denota un viscerale ottimismo, altro che Thom Allegria Yorke...

Ho sempre camminato
con al fianco
i fantasmi di un mondo
distrutto dalla logica dei miei giorni.

Ho sempre sognato,
con gli occhi spalancati,
un tempo morto e sepolto senza fiori o preghiere.

Ed ora, gettata a terra,
stringo tra le dita soltanto polvere,
vane e fatue le forze di risorgere.

Una voce nel vuoto,
nel silenzio della notte
mi sussurra di arrendermi e desistere
perchè è finito tutto.

Ma nel cielo ancora una stella - forse l'ultima -
ed uno spicchio di luna
fa capolino alla mia finestra.

No! Non è ancora finito tutto.

domenica 19 ottobre 2008

Le persone a cui voglio bene

Mi sono già smentita. Come volevasi dimostrare.
Coloro non sono una coppia, loro sono i miei Amici:

Persone splendide che sono riuscita ad accalappiare assieme per una foto. A voi Cari l'ultimo pensiero della buonanotte: Vi Voglio Bene!!

venerdì 17 ottobre 2008

Auguri! (un sacco di A, l'A è un'inizio?)

Happy Birthday. No, non è il mio compleanno, quello è tra poco più di due settimane, e non so nemmeno se lo festeggerò. Oggi è l'anniversario del mio blog. Di 17 e di ottobre e di venerdì, insomma un'accoppiata malinconica e un trio che è tutto una promessa. Però al mio blog gli auguri li voglio fare e tirare un po' le somme, di un anno, anche se a far di conto non sono brava proprio. Aprire questo blog mi ha portato tante cose, mi ha cambiato, come persona. In bene? Non so. Probabilmente ho migliorato il mio modo di scrivere, all'inizio incespicavo come un pulcino, non ero in grado di mettere per iscritto per davvero quello che provavo o quello che vivevo, i resoconti delle mie cose erano elementari, i miei deliri, parti prematuri e poco riusciti, poi le parole col tempo hanno iniziato a scorrere meglio...e durante il percorso ho preso su altre persone. E dico grazie. Grazie alle persone che mi hanno letto, che mi hanno fatto sentire meno sola, alle persone vere e speciali, a loro rivolgo un abbraccio forte e sincero, a chi mi ha dato una parola di conforto quando ne avevo bisogno, a chi mi ha strappato un sorriso, a chi mi ha consigliato un libro, a chi una canzone, a chi un film, a chi mi ha abbracciato, a chi gli abbracci me li ha mandati solo virtuali ma li ho sentiti comunque. In ordine puramente casuale: Giovanni, Mimmo, Sarah, Prescia, Erika, Fabio, Letizia, Marco, Carlotta, Seba, Ele....e a chi ho dimenticato di citare, e a chi non ho citato consciamente. Quest'abbraccio è una specie di arrivederci, perchè ho deciso di non scrivere più, almeno per un po', mi de-virtualizzo. Per fare cosa? Per ricontrollare i conti. I conti che alla fine, a livello personale sono stress continuo, stanchezza cronica, una vita sentimentale dapprima disastrosa poi inesistente, incanalata in altrettante Amicizie che iniziano per A come Ansiolitici, A come Antidepressivi, A come Apatia, sempre delle A. Mai A come amore. Al fin della fiera, mi ritrovo al punto di partenza, sola, come sempre, l'unica A, è l'unica Amicizia vera, quella su cui metterei per davvero una mano sul fuoco. Dovrebbe essere già un punto di partenza. A come Alfa, principio. Ma come faccio a coniugare l'Omega che ho di dentro?

domenica 12 ottobre 2008

Satelliti

Si dice satellite naturale - o talvolta, più impropriamente, luna un qualunque corpo celeste che orbiti attorno ad un corpo diverso da una stella, come ad esempio un pianeta, un pianeta nano o un asteroide. Nel sistema solare si conoscono oltre centocinquanta satelliti naturali: si presume che ne esistano anche attorno ai pianeti di altre stelle.

Ci sono persone che non lo sanno, ma sono satelliti, vivono orbitando vicine ad uno stesso pianeta, sulla stessa identica traiettoria, ma non si sfiorano mai, anche sono vicinissime, anche se potrebberlo esserlo magari ignorano la reciproca esistenza. Coincidenze? Troppe. Troppe perchè io le potessi ignorare, e allora se le leggi astromiche e fisiche dicono che due satelliti non potranno mai essere vicini e tangersi reciprocamente, sfido le leggi della fisica e per fare casino, io che non posso farne a meno, sconvolgo pure il sistema solare e dico io, due Satelliti possono cambiare posizione.

L’Alchimia rivela (cioè vela due volte) nel simbolo della Grande Opera, il processo con cui l’Uomo può arrivare a realizzarsi, ossia a divenire cosciente della propria vera Realtà Spirituale

Io credo nel Cammino, questo sì, ci credevo anche prima, credo nella Purezza, che non è quella dell'oro, ma quella che ti può regalare un sorriso raro. limpido. Che io sono rimasta ammutolita. Io che ormai diffidavo delle persone a priori, io ho visto questo sorriso luminoso, unito all'altra sua indelebile metà di sorriso. E per un po' sono stata felice.

giovedì 9 ottobre 2008

Anniversario. Lacrime e non aggiungo altro.



Cari Hildita, Aleidita Camilo Celia e Ernesto,
se un giorno dovrete leggere questa lettera sarà perché io non sono tra voi.
Quasi non vi ricorderete di me e i più piccolini non ricorderanno nulla.
Vostro padre è stato uno di quegli uomini che agiscono come pensano e, di sicuro, è stato coerente con le sue convinzioni. Crescete come buoni rivoluzionari. Studiate molto per poter dominare la tecnica che permette di dominare la natura. Ricordatevi che l'importante è la rivoluzione e che ognuno di noi, solo, non vale nulla.
Soprattutto, siate sempre capaci di sentire nel più profondo qualunque ingiustizia commessa contro chiunque in qualunque parte del mondo. E' la qualità più bella di un rivoluzionario. Addio, figlioli, spero di vedervi ancora. Un bacione e un grande abbraccio da
Papà


Io stasera non dico parole. Ne ho poche. Strano eh, che io son sempre logorroica, ma che mi è stata ricordata questa data e la conversazione seguita mi ha solo fatto riflettere e tacere. C'è chi ha scritto cose molto più sensate di me e le sa scriver meglio. Di mio ci metto il cuore, crederci e qualche lacrima.

"Signor Colonnello, sono Ernesto, il “Che” Guevara. Mi spari, tanto sarò utile da morto come da vivo"

mercoledì 8 ottobre 2008

Arriva un investigatore
Ci deduce l’anima
La nostra cognizione del dolore illumina

(Baustelle)

lunedì 6 ottobre 2008

Premiata



Grazie Sarah! (che poi verrà comunque la bella stagione e camminare a piedi nudi assieme non è mica una cosa che non si può fare eh!)

E' la prima volta che vinco qualche cosa! Di solito non vinco mai nulla, alla tombola, ai concorsi, manco alla lotteria della parrocchia, per dire quanto sono sfigata, e insomma è bello sentirsi apprezzati e sapere che qualcuno ti vuol virtualmente premiare... allora pure io premio tre persone che apprezzo (una l'ho dovuta escludere per motivi suoi, ma sappia pure quell'amico mio che l'avrei messo tra i tre!). Allora consegno il mio premio a tre persone che stimo, che mi hanno dato qualcosa e che secondo me scrivono cose belle e meritevoli:

- Baol

- Isterika

- Prescia

Di domenica pomeriggio, in centro

Di solito la domenica io non faccio mai niente, mi mancan le energie e c'è poco da fare, ieri però, vista la giornata di sole e la temperatura mite mi son scrollata dal mio torpore e sono uscita, sono andata in centro che c'era la fiera Europea del pane. Dunque di foto al pane non sono riuscita a farne perchè c'era una bolgia infernale, però almeno ho fatto shopping, pane e pizzette di vario genere e pure un bel formaggio umbro col tartufo... e poi ho depredato lo stand irlandese di un bello striscione di bandierine che ora fanno bella mostra sopra alle mie mensole dei boccali... quindi sfuggita al marasma della gente ho fatto due passi all'annessa fiericciola dei mestieri in stile medievale... c'è voluto del buono e del cattivo perchè non mi comprassi uno stiletto quattrocentesco da signora...e dire che mi stava così agevole in mano! All'imbrunire, mi sono tolta le scarpe che mi facevano male e mi sono riavviata verso casa a piedi nudi...


sabato 4 ottobre 2008

Analyze

Mi sono sempre messa in discussione, a volte non fa bene, perché sarebbe meglio non farlo, a volte mettersi in discussione è la soluzione peggiore per le proprie domande, a volte mettersi in discussione non ti dà alcuna risposta, ma crescono altre domande, ma credo anche che non mettersi mai in discussione sia limitante, come rimanere abbarbicati come una cozza ad uno scoglio, rimanere aggrappati alle proprie idee, all’attimo, a quello che si sente, a quell’attimo, non guardare oltre è uno sbaglio, è uno sbaglio perché si rischia di perdere obiettività, si rischia di non capire più dove sei, dove vuoi andare, cosa stai facendo.
Mettersi in discussione a volte è dura, è veramente dura perché certe volte hai dei momenti in cui praticamente sei convinto di aver raggiunto delle certezze, delle sicurezze, dei punti di riferimento, dei paletti, come quei paletti, anzi come quelle pietre segnate in rosso e in bianco sui sentieri di montagna, quelle che ti indicano la strada per seguire il sentiero, come quelle cose lì.
E a volte le segui e ti fidi, anche se non lo conosci il sentiero, però vedi queste pietre, qualcuno gliele ha messe e le segui senza farti troppe domande, ma molto spesso la via segnata, la strada battuta, quella sicura non è la soluzione, non è la via migliore, perché quando ti trovi da sola con in tuo grande vuoto, con la tua testa che è libera e non smette di assillarti con mille domande… No, non sono le classiche domande esistenziali, Chi siamo? Da dove veniamo? Dove stiamo andando? Ma quando ti chiedi “Cosa sto facendo?” ma quello che sto facendo, quello che sto vivendo, mi rendo conto che quello che faccio non mi fa star bene, quello che provo non mi basta. Il fatto è che quando cominci a farti queste domande te le fai sempre più spesso e basta un nonnulla perché queste domande ti si ripropongano, e la risposta è che quello che c’è non ti basta, non ti dà quello che vorresti avere e non è per essere pessimisti, non è il discorso che uno vuole sempre quello che non ha, perché quando qualcuno ha qualcosa vuole di più o forse vuole altro o forse è anche per quello perché le teste bacate sono così.
Ma secondo me non è per quello, credo sia perché il pensare, il cercare di evolversi, di cercare di essere in continuo cambiamento, il poter cambiare idea i poter ritornare sui propri passi, il poter dire "Ma questa cosa che credo non è proprio così, magari ci posso ripensare", c’è la possibilità di scelta, della non definitività delle proprie scelte, forse è per quello che non ho mai sperato di sposarmi o cose di questo genere.
Già poco tempo fa, al brindisi di nozze di una mia collega, lei se ne esce stappando lo spumamte “quella che prendo col tappo è la prossima che si sposa!”. Ironia del destino il tappo è capitato a me. (del resto all’unico matrimonio a cui andai diversi anni fa, fui la fortunata del bouquet, direi che a ste credenze non c’è molto su cui fare affidamento) Io sposata? Non so neanche lontanamente badare a me stessa, potrei mai pensare a me Vale madre, moglie??, e poi io il concetto della famiglia non ce l’ho molto, ma questi sono altri discorsi.
Ora, in questo momento, mi viene da dire che sto pensando troppo e finisco per sragionare, tanto per cambiare, in realtà quello che vorrei è una cosa così empirica, così utopica, che proprio non c’è, allora non mi resta che tener botta e tirar avanti per quel che si può e cercare di capire, tante cose che forse stanno solo dentro la mia testa, anche se tante cose stanno oggettivamente fuori e vanno poi ad alimentare quelle che ho dentro, io ci provo e ci proverò, voglio star bene, vorrei capire cos’è che mi farebbe star bene, vorrei che non fosse tutto così effimero.

La moda del lento

Sono in un periodo strano
Fumo e bevo troppo
E non mi va
L’innamoramento umano
Ballo senza fiato
Non mi fermo mai
Ho più freddo adesso
Di quando tanti anni fa
La neve bianca mi gelò
La giacca a vento

giovedì 2 ottobre 2008

Fuori di testa. (Se l'ignoranza avesse le ali bisognerebbe dargli da mangiare con la fionda)

Mi meraviglio quasi di me che trovo il tempo e la voglia per scrivere due righe dedicate a chi non le merita, ma visto che l'altrui meschinità viene a toccare quello che ho di mio e privato e personale, il tempo vedo di trovarlo e un paio di parole ce le spendo dietro, perchè mi avete fatto incazzare. Io non voglio dare ulteriore corda a questa catena di Sant'Antonio. Il mio blog è quanto ho di più personale, è il mio sfogo, la mia terapia, la mia condivisione di cose belle e brutte, è una cosa mia che ho deciso di rendere pubblica per chi vuole avvicinarsi a me, per chi vuole fare un commento, conoscermi, se i miei commentatori diventano condivisori di blog, ben venga, è una cosa positiva. Quello che proprio non voglio è abbassarmi a commenti genere parete del cesso "Luca è uno stronzo / Scemo chi legge / la Serena è una puttana". Immagino che questa presa di posizione scatenerà altri commenti, se voialtri non avete proprio di meglio da fare, vomitate pure le Vostre invidie e gelosie su queste pagine, io le cancellerò. Poi vi passerà e troverete di meglio da fare. Passa a tutti. Panta Rei. La Vale ne ha già le palle piene.

mercoledì 1 ottobre 2008

October

October
And the trees are stripped bare
Of all they wear
What do I care
October
And kingdoms rise
And kingdoms fall
But you go on
And on