mercoledì 8 aprile 2009

Spring time - again -

Era pure il titolo di un pezzo dei Meganoidi.
E' veramente alienante accorgersi che è primavera solo perchè non ho più bisogno del piumino d'oca per fumare le mie sigarette in terrazzo.
La primavera era sempre stata la mia stagione preferita, mi dava un'idea di promessa, tanti ricordi di quando ero giovane erano legati a questa stagione.
pergolati, le prime mangiate all'aperto...la promessa del caldo imminente,
Il profumo dell'aria che di punto in bianco è "diverso", i colori degli alberi, le magnolie che sbocciano, le giunchiglie che mi fermavo a raccogliere ai bordi delle strade e mi profumavano casa.
Quel senso di gioia e di aspettativa, senza neanche sapere di che cosa, ma quell'insita promessa che la Primavera racchiude come stagione.
Ecco, io ho realizzato che questa cosa non la riesco a sentire più...e la cosa pegggiore è che non mi manca neanche.
Sono scesa un minuto, a portare via la carta, che domani è il giorno della raccolta della carta, e davanti a casa c'era un gruppetto di ragazzi e ragazze, e ho notato solo che non avevano il cappotto, ma i giacchetti di pelle e gli stivali scamosciati le ragazze.
Li ho odiati immediatamente.
Odio assistere al passeggio.
A gente che sta in compagnia e gira e scherza e ride, e poi che molto spesso disturba pure il mio sonno quando dormo (mi sento molto Clint in quelle situazioni).
Solo che le persone sono limitate...uscire-uscire-uscire. Questa dovrebbe essere la salvation.
Tutta queste serie di predicozzi a 360° gradi, che van bene per lavoro, soldi, amore, amicizie....
"Bisogna reagire!". Sono frasi fatte del cazzo. E la gente a mio avviso, non dovrebbe dispensare consigli con tanta leggerezza...visto che nella stragrande maggioranza dei casi non sa di cosa sta parlando...o è ancora più incasinata!
Se volessi consigli utopici su armonia e serenità e cazzate varie (chiedo scusa a chi ci crede), avrei fatto qualcosa o mi sarei mossa in tale direzione.
Sono convinta che il dolore sarà la parte costante della mia vita, e anche il sacrificio, quello senza dubbio. Non vado a frignare da nessuno.
Non è cambiato nulla, sono purtroppo sempre io.
Ribadisco, per l'ennesima volta, NON sono una persona allegra, NON sono e probabilmente non sarò quasi mai felice. IO sono così.
Odio le frasi banali, le pacche sulla spalla.
Se non mi si capisce è inutile, quasi quasi lo chiudo sto cazzo di blog.
Il dolore è forse l'unica cosa che mi fa sentire viva, nessuna novità.

"solo che il tempo stringe la borsa
e c'e'il sospetto che sia triviale
l'affanno e l'ansimo dopo una corsa
l'ansia volgare del giorno dopo
la fine tragica della partita
il lento scorrere senza uno scopo
di questa cosa...che chiami...vita..."

3 commenti:

Baol ha detto...

Però è vita...è questo il suo bello (o brutto)

Un abbraccio amica mia

Giacomo ha detto...

Te rimane uno spicchio d'ajo e un mazzetto de cicòria che ciò la coda alla vaccinara su a rosolà?

- xxxx -
( come la birra dei canguri )

http://www.youtube.com/watch?v=6tuPBrSl9Nw

Hiraeth ha detto...

@ Baol, sì, ma insomma il bello??? dov'è il bello? Ti viene mai in mente che il bello forse NON c'è?!

@ Jackie: Al solito, la sensibilità di un carrarmato per usare parole tue, non so se te ne rendi conto, ma non sono in periodo ironico, proprio per un cazzo.

@ TUTTI:
Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l'incartocciarsi della foglia
riarsa,
era il cavallo stramazzato.

Bene non seppi, fuori del prodigio
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.