domenica 19 luglio 2009
For what is worth (Battle For The Sun)
sabato 11 luglio 2009
Dancing Barefoot
Io una casa non ce l'ho più, o meglio, mi sento più tranquilla nella mia casa bergamasca dove non c'è nessuno.
Back to Romagna.
Quattro mesi che manco. Nostalgia? Anche no.
Sono contenta di rivedere i miei genitori, al di là di quello (e bastan poche ore) mi sento un pesce fuor d'acqua.
Risveglio prematuro ore 6,20, una volta erano meno angoscianti i risvegli prematuri, suppongo faccia parte dell'ineluttabile pacchetto "tutto cambia"; se poi il pacchetto in questione non è di mio gradimento, immagino siano solo cazzi miei.
Stazione Centrale a Milano è un delirio, ad aspettare il mio turno per fare il ticket a mano rischio di non arrivare più, quindi 'fanculo al mio assegno emesso da FS per 15,00 euro.
Tanto mica ne ho di problemi economici. "Sono una Signora - ho un sacco di paglie", come dicevo in tempi andati.
L'Alta Velocità però mi suscita rispetto, in 'sto cazzo di paese ogni tanto riescono a fare qualcosa di decente: Milano-Bologna in 1 ora e 05.
Se c'è una cosa che non capisco è come fa la gente ad avere così fame: tutti assiepati alla carrozza ristorante a litigarsi l'ultimo panino col crudo (scaldato bene eh!), in treno o hanno tutti una gran fame o han voglia di giocare a carte.
Per non parlare degli apparecchiamenti personali di insalate di riso, non me ne capacito!
Per quanto mi riguarda l'Heineken è un pasto liquido più che sufficiente...Non so da dove viene tutta questa fame in treno...io non solo non ho appetito, ho un big bang nello stomaco e sono pure diventata scalza, che le mie infradito preferite hanno ben deciso di defungere nell'attimo in cui dovevo salire. Mica prendermela, fortunella non è il mio soprannome.
Ci si mette pure l'I-pod "melato": non risponde ai comandi, eh no, e sti gran cazzi!!! A forza di pigiare compulsivamente la combinazione sblocco, recupero la playlist Muse, Time is running Out primo pezzo shuffle...Grazie Matt che me lo hai ricordato, che da sola mi era giusto sfuggito. Our hopes and expectations -> Black holes and revelations...Che gran cosa sono gli occhiali da sole, quelli scurissimi, che ho preso a Genova.
A Bologna mangiano più che sul Frecciarossa, mi verrebbe da urlare "Da dove cazzo venite? Dal Quarto Mondo?!", si assiepano alla cassa, per ordinare tigelle industriali e sottospecie di piadine da 5 euro cadauna...Bestia il genere umano!!
Nel frattempo fumo, nell'ultima settimana, dagli U2 in poi ho ricominciato a random, una via l'altra e non me ne accorgo neanche. E fuori il cielo è piuttosto limpido, e non c'è neanche troppa afa.
L'I-Pod si sblocca con una coppia di pezzi adeguatissimi a Bologna, Diggin' The Grave e La Locomotiva, e allora servono alla grande gli occhiali da sole...e comincio a farmi le domande, quelle solite, quelle retoriche, che poi sono quelle che sarebbe meglio non mi facessi.
E dovrei essere contenta di vedere i miei, ma non lo sono troppo, perchè mi sono resa conto che a forza di stare così sola faccio proprio fatica, a dir poco, ad avere ancora a che fare con le persone.
giovedì 9 luglio 2009
All Because Of You - Part Two
Part Two, dunque il pomeriggio.
Waiting è la parola d'ordine.
Aspettare, aspettare e ancora aspettare...le voci sull'apertura dei cancelli sono contraddittorie, io non ho nemmeno l'orologio, per quello che può servire.
A un certo punto controllano i biglietti, con lo scanner, ho avuto un momento di panico "e se fosse un fake il mio bagarinato?"... poi capita che ti trovi davanti una persona che non vedi da anni, la riconosci subito e sembra davvero stranissimo, e pensi che la vita fa proprio dei giri incomprensibili, quanto probabilità c'erano?
E allora capisci che in fondo vale la pena, che se riesci ancora a sorridere e scherzare come se il tempo non avesse lasciato le cicatrici, forse, e dico fose, c'è ancora qualche speranza.
Ore 16.00 finalmente aprono i cancelli...cardiopalmo...la corsa verso il pit stile Fuga Per La Vittoria, il fiato che manca e le gambe di pappamolla mi rammentano che non sono più una runner.
Per la strada mi perdo i compagni di sventura, è un po' un peccato, ma inevitabile.
Mi fiondo in prima fila, sotto quella che pare essere la postazione mic. e finalmente provo a respirare.
Solo che respirare è decisamente arduo quando sei costretto in un recinto largo 4 metri e con una densità umana da fare invidia alla Cina.
Marchio il territorio con lo zaino, avvertendo i circostanti che quel posto è mio, pena la morte ed esco.
Finalmente toilet, meglio non commentare lo stato dei servizi, ma benedictat alle fesh & clean e ai rubinetti dotati di acqua corrente fresca
Poi ancora lo sconforto, la sensazione di vuoto, la mancanza di condivisione, il bisogno di avere qualcuno vicino, perchè sentirsi soli in mezzo a 77.000 persone fa riflettere, o forse è proprio quello il punto, più persone ci sono, più si percepisce che dentro c'è una voragine, che qualcosa manca, e ti chiedi a cosa serve avere guadagnato a duro costo la prima fila, e ti domandi se ne vale poi la pena, se non è solo un tentativo mal riuscito, se l'emozione che cerchi di risvegliare in realtà non c'è più.
Troppo caldo, troppa calca, troppi pensieri, ho cominciato a pensare seriamente di ritirarmi in tribuna, addirittura ho pensato di andarmene, sognavo il mio letto, agognavo una doccia, volevo chiamarmi fuori, arrendermi.
In quei momenti sono una piaga, lo so, mi è stato confermato, ho dei seri problemi a gestire "il vuoto che al solito ho di dentro", a trovarmi all'aperto, a gestire situazioni ansiogene, e non è giusto cazzo, perchè questo tarlo, questa cosa che mi porto dentro trasforma quelle che potrebbero essere cose belle ed emozionanti in occasioni di panico e di ansia.
Almeno qualcuno mi rimane, qualcuno che non mi stancherò mai di ringraziare.
Poi, mi sono decisa, ho preso un bel respiro e mi sono rituffata dentro, però avevo bisogno di oblìo, ho agguantato il mio zaino come una boa e sono crollata, destata dagli Snow Patrol, che loro sono bravi eh, niente da dire, ma il livello di energie residue calava vorticosamente verso la strisciolina rossa, quindi ho ignorato gli 80 decibel che avevo di fronte e ho chiuso gli occhi, stremata, li ho riaperti per il finale: Chasing Cars, bella potente, emozione, ho ripensato alla prima volta che avevo sentito quel pezzo, quattro anni fa, soundtrack di una delle prima puntate di Grey's.
RedBull come recovery system e via, tirarsi su.
E quello che avevo scritto è andato a puttane.
Quindi ci riprovo.
Mi hanno chiesto com'è stato il concerto,
Le avevo scitte prima quelle cose lì, che avevo parlato dell'Artiglio, dell'album nuovo che non reggo.
Cosa vuol dire,
Mi viene un po' di incazzatura, perchè prima avevo scritto bene.
Com'è stato il concerto.
Non lo so, Non riesco a tirarmene fuori, perdo obiettività come un colapasta.
Perchè e per come,
Perchè si ama, perchè si prova?
Non faccio esegesi del concerto io.
La maggior parte ultimo album, continua a non piacermi, No Line però è stata spettacolo.
Non è mia intenzione recensire il concerto.
Io dico che si ama e basta.
E mentre c'era Beautiful Day io non ero a San Siro, ero in Connemara in una giornata di dicembre, io pensavo agli arcobaleni.
Si ama punto. Non è necessario essere corrisposti. L'amore è un sorriso, è un gesto, è ogni momento plausibile, gli U2 sono una fonte di amore.
L'Irlanda è l'altra.
Si è quello che si è, io sono insopportabile persino al mio migliore amico.
Io diversa, io uguale, tornata nella mia cripta, io che vivo di quegli attimi.
Perchè dico io e poi ci credo.
Si ama e basta, a prescindere, quella voce, che anche se Bono It's like God, io Amo, e non ha nessuna importanza quello che ne consegue.
Ogni sorriso, ogni gesto spontaneo, ogni cosa che fa ghignare, ogni volta che mi sento sfigata perchè non so fare a stirare, ogni volta che quando sto crollando e mi viene da piangere (e questo succede tanto spesso, mio malgrado), ogni volta ce la faccio più o meno.
Amo, punto.
Passo questi momenti in a clockwork orange, e il tempo mi ticchetta contro, ho solo domani, Vorrei che domani fosse. Vorrei che non fosse nulla.
Come sostenevano i Placebo, "without you I'm nothing.".