martedì 23 novembre 2010

If I ever feel better

"Dicono che una fine può essere un inizio
sento come fossi stato sepolto eppure sono ancora vivo
E' come un brutto giorno che non finisce mai
Sento il caos intorno a me
Una cosa che non cerco di negare
Meglio che io impari ad accettarlo
Ci sono cose nella mia vita
che non posso controllare...
Dicono che l'amore sia solo una piaga...
Troppe lacrime devono essere cadute
Non sai che io sono molto stanco di tutto ciò...
C'è una parte del mio mondo che sta svanendo...."

Se solo avessi dieci centesimi per ogni lacrima che ho versato negli ultimi due anni non avrei preoccupazione alcuna, sarei una signora, come dicevo una volta...invece il tempo è passato e le lacrime invece rimangono, anzi tornano a fiotti, alla minima occasione, aspettano solo l'input, sono una maledetta macchinetta di lacrime, basta spingere un bottoncino e io piango, come una fontana. Vorrei che ci fosse ancora la Vale di una volta, che non è mai stata tanto forte, ma non scoppiava a piangere ogni tre per due...e invece quella Vale là non c'è più, c'è solo questa Vale che si sente cadere il mondo addosso, che ha paura e si sente sola da morire, fissando il calendario con sguardo inebetito.
Il tempo passa e mi sento come se avessi accanto una fottuta bomba ad orologeria.
Due anni sono due anni, di vita più o meno vissuta, lo so anch'io che meno che più, ma sono comunque due anni, l'intenzione c'era tutta, i sogni volavano alto, fly down baby, sarebbe stato meglio per te.
Povera stolta, incosciente e visionaria, ti ritrovi due anni dopo al punto di partenza...anzi magari fosse il punto di partenza, sei ancora più indietro, sei nella melma, sei nel limbo e adesso non sai cosa fare.
Puoi solo rimpiangere, quattro mura che ti hanno accolto, calde e confortanti, ogni momento vissuto più o meno, anche se magari non erano momenti come avresti voluto te li facevi bastare, perchè era quello che ti era concesso.
E non riesci a guardare avanti perchè quello che ti si prospetta ti sembra un incubo, un inferno, riesci solo a pensare al presente e a quegli attimi rubati, per un thè o un caffè, per un saluto o due cazzate, attimi preziosi che non baratteresti con nulla al mondo.
E non riesci a crederci quando la persona più importante tra tutte ti dice "Io ci sarò".
Non riesci a credere che la distanza NON farà la differenza, perchè la farà eccome e non per essere in cattiva fede, solo per essere una volta ogni tanto razionale...
Il mio amore non basta, non è mai bastato, neanche in un giorno di pioggia, io lo dovevo sapere, ma sognavo, dal primo istante che ho assaggiato la tua pelle, sognavo, che ci potesse essere un finale diverso...
Così non è stato, ti ho perso un poco per volta, prima la tua pelle negata, poi la tua anima che non hai voluto si fondesse con la mia.
Non te ne posso fare una colpa, sono difficile a dir poco e al cuor non si comanda...
Sono qua, in un'ennesima giornata solitaria, ad aspettare quello che non c'è e sospirare sul tempo andato...e l'orologio fa tic tac...ogni minuto più vicina alla fine.
Se non impazzisco ora non impazzirò mai più...
O forse già lo sono e non me ne rendo neanche conto.
Io ricordo quelle camere calducce, e il tuo viso e il tuo corpo, ricordo quei risvegli onirici, dopo una notte passata a succhiare vita, ricordo scogliere e vento, anima e Guinness.
Io e te. Irish Souls.

Nessun commento: