martedì 10 giugno 2008

Ci rimane una città, un lavoro sempre uguale....

...Una canzone che fa sottofondo all’Indecifrabile...
Sono amara ultimamente, molto amara. Amara perchè disillusa ed esaurita e realista e ognuno di questi giorni sempre uguali diventa sempre più un'impresa titanica. Non sono depressa, ho di che essere felice, dovrei esserlo, ma non mi accontento. Purtroppo la mia è una testa bacata, io non mi accontento mai, e quando mi accorgo di raggiungere una relativa tranquillità comincio a farmi delle domande, che io proprio non ci riesco a farmi addomesticare da questa società del lavora-consuma-crepa. Però la triste realtà è che è quello che ci tocca fare, ma io insomma, non mi ci rassegno mica, non posso, vorrei, che magari starei meglio, ma proprio non riesco, a tenere giù la testa, ad abbozzare, ad adeguarmi all'establishment che se hai un lavoro sei qualcuno e se non ce l'hai sei un poveretto e non riesco a mettere davanti i cosiddetti "doveri" a quelli che reputo "diritti inalienabili", prima tra questi la mia tranquillità interiore, concetto che per me è sempre risultato alquanto astratto, non riesco a convincermi ad affrontare con animo sereno logoranti giornate da 11 ore nell'ottica del fine settimana o di dieci giorni di vacanza estive, graaaaziiieeeee tredicesima, siam stati buoni schiavetti e quindi un po' di carotina, una carotina e trecento giorni di bastone. Tanta gente si accontenta, tanta gente si rassegna e se la fa bastare, beh io credo che accontentarsi sia per i deboli e per le persone che non hanno fantasia e ideali e sogni. Poi è pieno di gente che mi manda il sangue alla testa, gente proprio ottusa, che non capisce, che dovrei essere solo contenta di quello che ho che: "fai l'impiegata col culo dietro a una scrivania e non mi dirai mica che fai della fatica a stare al computer, non vai mica nei campi, non stai mica in catena di montaggio, cosa avrai mai da lamentarti eh?", come se la fatica mentale e lo stress perpetuo fossero capriccetti inventati da chi non ha voglia di fare un cazzo. Come se alzarsi al mattino con l'acidità di stomaco, la rassegnazione e l'eterno countdown mentale che mi separano alla fine della giornata ad essere ottimista o quello ben più lungo all'innarivabile weekend, com se questo stato mentale fosse la normalità, che poi se la notte non riesco a dormire perchè c'ho l'ansia "beh, prendi le gocce e poi dormi, come fan tutti", sì come no, ok è quello che faccio pure io, ma non sono lobotomizzata e quindi la mia testolina può ancora dire che non mi va bene, che non mi va bene, che le mie domeniche pomeriggio non le auguro a nessuno e non me le voglio augurare all'infinito, perchè ne sono convinta che non jela posso fà... Tante, troppe volte, mi sento addosso un peso e una stanchezza che non dovrebbero essere l'amara consapevolezza dei miei neanche 32 anni, che lo so che l'unica cosa che posso fare è tenere botta, perchè non c'è altra soluzione, e il sapere che non c'è alternativa, è quello, è quello che mi sega le gambe, che c'ha ragione il mio amico Jackie, quando dice che nessuno mi ridarà mai anni di pomeriggi di sole rinchiusa dentro quattro mura a fare arricchire altri, che nessuno mi restituirà mai le mattine di primavera sprecate dietro a scartoffie che non mi danno nulla, che la vita è una sola, e raggiungere la pensione è un ben triste obiettivo quando potrai respirare liberamente a 60 e rotti anni e che Dio te la mandi buona se ci arrivi a godertela, con quei quattro soldi di TFR e l'assegno mensile, che io non voglio finire come quei vecchietti tremolanti alle poste al 15 di ogni mese, e che per dire neanche mi voglio trovare a 40 anni come tutte quelle stronze inacidite con cui ho fin troppo a che fare, che non hanno più una vita privata e che sfogano nel lavoro o sui colleghi di "grado" minore, tutte le loro frustazioni e l'aver buttato nel cesso libertà e desideri. Io non ci sto così. Io son da pensione adesso, subito, prima che sia troppo tardi....
Mi è stato detto che i miei post sono noiosi perchè io ho sempre "la buonistica idea del lieto fine", beh io sinceramente, il lieto fine adesso come adesso non lo vedo mica...
Eh, fortuna che è estate poi...che si sa che con la bella stagione il pessimismo se ne va...

Non starò più a cercare parole che non trovo
per dirti cose vecchie con il vestito nuovo,
per raccontarti il vuoto che, al solito, ho di dentro
e partorire il topo vivendo sui ricordi,
giocando coi miei giorni, col tempo...

O forse vuoi che dica che ho i capelli più corti
o che per le mie navi son quasi chiusi i porti;
io parlo sempre tanto, ma non ho ancora fedi,
non voglio menar vanto di me o della mia vita costretta come dita dei
piedi...

Queste cose le sai perchè siam tutti uguali
e moriamo ogni giorno dei medesimi mali,
perchè siam tutti soli ed è nostro destino
tentare goffi voli d' azione o di parola,
volando come vola il tacchino...

Non posso farci niente e tu puoi fare meno,
sono vecchio d' orgoglio, mi commuove il tuo seno
e di questa parola io quasi mi vergogno,
ma c'è una vita sola, non ne sprechiamo niente in tributi alla gente o al
sogno...

Le sere sono uguali, ma ogni sera è diversa
e quasi non ti accorgi dell' energia dispersa
a ricercare i visi che ti han dimenticato
vestendo abiti lisi, buoni ad ogni evenienza,
inseguendo la scienza o il peccato...

Tutto questo lo sai e sai dove comincia
la grazia o il tedio a morte del vivere in provincia
perchè siam tutti uguali, siamo cattivi e buoni
e abbiam gli stessi mali, siamo vigliacchi e fieri,
saggi, falsi, sinceri... coglioni!

Ma dove te ne andrai? Ma dove sei già andata?
Ti dono, se vorrai, questa noia già usata:
tienila in mia memoria, ma non è un capitale,
ti accorgerai da sola, nemmeno dopo tanto, che la noia di un altro non
vale...

D' altra parte, lo vedi, scrivo ancora canzoni
e pago la mia casa, pago le mie illusioni,
fingo d' aver capito che vivere è incontrarsi,
aver sonno, appetito, far dei figli, mangiare,
bere, leggere, amare... grattarsi!

6 commenti:

Baol ha detto...

Se fossimo due carte napoletane faremmo scopa (spero che questo mio commento non venga frainteso)

Io lo so cosa significa alzarsi la mattina e non sapere il peso reale del proprio valore; avere voglia che sia già sera, per cosa poi? Per un altro stop fino alla noiosa ripartenza del giorno dopo quando si avrà di nuovo a che fare con gente inutile, nel migliore dei casi. Io so cosa significa questo scorrere del tempo fra 4 mura senza sole e temere di non riuscire, anche solo tra pochi anni, ad avere la forza di continuare.

Grande Guccio! ;)

Ti mando un bacio forte amica mia :*

Anonimo ha detto...

Consoliamoci con Costume e Società del Tg 2!
Ahi, serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello!

Hiraeth ha detto...

@ Baol: Caro! Ma figurati se fraintendo! Beh, io ti ringrazio ed è anche un po' una consolazione sapere che non sono l'unica a sentirmi così, che poi lo so che non sono l'unica ma a forza di giornate di 11 ore in ufficio c'è veramente poco di che consolarsi...pessimismo e fastidio, per dire, però sono davvero contenta che esistano persone come te, che già la consapevolezza che una persona che stimo tanto provi le stesse cose, mi fa almeno un po' di compagnia...
Ricambio l'abbraccio
P.S. Eh, il Guccio proprio ci sa fare ed è uno di quelli che han capito tutto...forse la strada dell'alcolismo è una soluzione! :)

@ Giacomo: Ma chi cazz è la Carfagna?! Non si può andare avanti così...Governo Ladro!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Mi consenta. E' l'attuale ministro delle Pari opportunità, nonchè ex velina di Domenica in.
Vedi un po' te...

Anonimo ha detto...

forse è il destino di tutti fare il "compitino".finche dura, "non mi avranno mai!!". ti saluto sulle note di You Do Something to Me di P.Weller.madmax

Hiraeth ha detto...

@ Giacomo: come si suol dire, il nostro bel paese sta decisamente andando a puttane....

@ Madmax: Come sempre grazie della dedica musicale, sai che anch'io me lo ripeto spesso "non mi avranno mai come mi vogliono loro", che è tipo mi spezzo ma non mi piego...però io a questo destino non mi ci voglio rassegnare, io sono molto di più di quello che produco, io non voglio essere il mio lavoro... :(