lunedì 10 agosto 2009

Good Riddance

It's something unpredictable, but in the end it's right...
Di quello che fa il tempo, di quello che fa la vita.
Non so davvero più che pesci prendere in questo periodo, le serrate di agosto mi levano il fiato, mi sento ostaggio, a 360°, non come il tour degli U2 che è assai più figo, a 360° dentro.
Mi sento sempre più incapace di reagire.
Mi vien da dire mi dispiace sempre, mi rendo conto che non sia facile rapportarsi con me, non ho la presunzione di pensare di essere una persona facile.
Ma quando mi vedo specchiata negli occhi altrui, mi sento mortificata, perchè non vorrei essere così, perchè esattamente così non lo ero, lo sono diventata.
E mi sento un peso, perchè lo sono, non vorrei che lo si avvertisse ma comprendo sia difficile non percepirlo.
Non è questione di dire o fare qualcosa di particolare, è che rivorrei la me stessa che ero, solo che non c'è più, è che rivorrei la persona che avevo di fronte 9 mesi fa, e sembra non ci sia nemmeno quella.
Dove sono finite quelle persone? Cosa ha inventato la vita di male, per toglierci quei tramonti, quelle lotte contro il crepuscolo, quelle pinte perfette, quei jeans sporchi, quella pioggia come solo quella può essere, quegli arcobaleni contesi tra il sole e la tempesta.
Quelle cose che vivi così tanto intensamente da non poter pensare che siano solo attimi.
Io non riesco, quella è la mia Terra Promessa, quello che è stato è stato, ma davvero non riesco a non rimpiangere quella pace, quelle ventate che non mi facevano stare in piedi, l'anima che ho scoperto, quel respiro.
Era troppo vivido per essere un sogno. Era troppo reale per poter durare,
Annuso la cenere dei miei sogni e cerco di trovarci un profumo, un colore, qualcosa che mi renda il tempo andato.
Certe volte mi sembra che sia una recita, tutto, coatto, io che recito una parte e ingoio, io che quando sono me, faccio paura.
Mi sembra di vivere come Desmond, premere un pulsante perchè non finisca tutto, qualcosa di molto simile a: 4, 8, 15, 16, 23, 42.
I numeri sono solo numeri, io sono solo io.

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