martedì 4 agosto 2009

Post Blue

Portata via.
Alla deriva.
Incapace di volere.
Si srotolano i pomeriggi di agosto, nella cappa d’afa che ovatta le case, sui cortili dove ancora risuonano telefoni col suono vecchio.
Sale il calore dall’asfalto e impregna i muri.
E non so cosa pensare.
Questa sensazione di angoscia, di vuoto primordiale mi toglie il fiato.
Incertezza.
Ancora il vuoto, l’attesa di qualcosa che non so cos’è.
Un domani senza volto e senza forma.
Un presente svuotato del suo senso non appena si alza il sole.
L’oggi che sogna di diventare sera, anche se il crepuscolo ha lo spleen dentro.
Tremo.
Piangere non è abbastanza, a volte le lacrime non riescono ad uscire, perché il nodo alla gola è troppo stretto.
Paura.
L’inadeguatezza è una cortina impalpabile che mi circonda.
Come una bolla traslucida,
sul punto di scoppiare.

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