domenica 21 settembre 2008

Lo scorso weekend...

L'idea era, accompagnare il mio migliore amico a fare la sua maratona alpina e corricchiare pure io, dietro al gruppo, senza pretese, in sordina, da piccola runner. La realtà è stata, passare da 28 gradi a 6, nel giro di quattro ore, pioggia e gelo; ecco io corro sempre anche quando non ne ho mezza, però io col freddo c'ho un rapporto non proprio ottimale, insomma sveglia ore 7.30 butto un occhio fuori e di colpo la mia canottierina e shorts mi sembrano oggetti alieni. Le Nike Plus le metto, accompagno Jackie allo start, infagottata nell'unica felpa con cappuccio che quel po' di discernimento il mio cervello ancora possiede, mi aveva suggerito di portarmi, un giacchetto in similpelle che che nulla poteva contro l'antartica perturbazione. Assisto al rito della preparazione battendo i denti. Neanche un po' di Vin Brulè a disposizione della plebe. Jackie carichissimo, lui è un runner serio. Mi sposto dietro lo start e documento la partenza. Dopo corro pure io. Corro per forza, due chilometri, vestita, per scaldarmi e raggiungere un luogo caldo e confortevole. Il bar a vetri che dà sulla palestra di roccia. Una birra media e una grappa ai mirtilli. Ore 11 a.m. Riacquisto sensibilità alle estremità. Fuori continua a piovere. Fuori le nuvole toccano terra. L'Eroe mi chiama che mi sembra passato un attimo. 1.05 per completare l'arduo percorso di 11.2 km (in salita!). Jackie è uno skyrunner non c'è un cazzo da dire, io sono una runner padana da poche pretese. Mi mostra la medaglia e gli faccio le foto. Poi dice che ha fame. Sante Parole, a me il freddo mi uccide e in montagna poi mi provoca crisi da fame da Biafra. Pranzo spuntino a Dobbiaco, in una weinstube. Kaminwurstel, merenda tirolese e due grappe, quella al peperoncino mi riesce a restituire una temperatura interna superiore ai 35 gradi. Riprendo lucidità, ho un solo obiettivo: datemi un internet point. Non posso vivere senza una connessione internet, se sono scollegata per più di 24 ore pure il mio cervello si scollega del tutto. Ok, in mezzo a queste casine fiabesche si rimedia un caffè internet. Ricomincio a respirare. Controllo quel che devo, mi accerto che il mio mondo virtuale in mia assenza non abbia cambiato rotazione. Mi riesplode la fame. Jackie mi dona il suo buono per il pasta party, nella sala congressi della corsa dove avviene la premiazione. Tu vai lì, presenti il buono e mangi quel che vuoi, ti riempi il vassoio. Io una pasta al pomodoro e basilico così buona non l'ho mangiata mai. Pure il tris di torte merita elogio. Jackie mi sfotte e mi consiglia la ristorazione della Protezione Civile. Ritorno al B&B come reduce dalla traversata del fiume Kwai (io, non Jackie). Mi infilo sotto il piumone e chiudo contatto con la sala comandi. Solo la sete (quanto è buono il Radler in quella stube che sta a Sesto dal Bell'Uomo!!) e la fame mi destano dal torpore. Mi rivesto a occhi chiusi e bofonchio "Birra - Fame". Ho perso completamente l'uso della parola, il freddo e io non andiamo d'accordo, l'ho già detto. Quindi che birra sia, e che la fame si plachi a forza di prosciutto di cervo e pappardelle al capriolo e funghi e patate rosticciate. Altra grappa. La grappa fa bene, è una cosa sana. Ti scalda. Ho appena acceso il termo ora, al 21 settembre, un po' prematura direi. Le montagne di sottofondo che sono più scure del cielo la notte, sono uno spettacolo che non smetterà mai di affascinarmi. Il freddo pungente e il profumo dei pini un'accoppiata che non smetterà mai di stupirmi. L'oblìo del piumone in montagna è un sonno che altrove non raggiungerò mai. Il giorno dopo si rientra, si torna alla piana padana e lo scherzo? Il sole che non c'era mai stato.... L'ultimo sberleffo.

8 commenti:

Baol ha detto...

Brrrr....io sono addirittura un mezzo runner da tavoliere delle puglie (anche se quest'anno non ho runnato per niente)

Hiraeth ha detto...

@ Sicuramente il Tavoliere offre condizioni climatiche più consone alla pratica runnesca... :)

Marco ha detto...

Brrrrrr mi fai venire in mente lo socrso 16 agosto . Io e un mio amcio siamo aprtit in moto per il giro del lago Maggiore e ci siamo ritrovati al sera a Macugnaga sotto il Monte Rosa. L'indumento più invernale che avevo con me era una T-Shirt di cotone....ma con il cappuccio :-)
Ti dico solo che il mattino appena sopra di noi aveva nevicato ...ripartendo alle 8 in moto pensavo di morire assiderato ...e piovigginava pure....Ma il freddo ( che personalmente preferisco al caldo) si dice conservi..........

Hiraeth ha detto...

@ Marco: Sì sì il freddo conserverà pure, come Otzo, ma insomma, io non ci vado mica troppo daccordo e adesso ho imparato la lezione una volta per tutte, mai più in montagna, in nessuna stagione senza sciarpa e piumino (le infradito mi ero portata, cogliona!)!

'mpargia ha detto...

Che posti meravigliosi però...
Io li adoro, anche con il freddo. :)

Anna

Hiraeth ha detto...

@ piccola'mpargia: E' vero, sono posti fantastici, fuori dal mondo, la mia idea ideale di staccare la spina, il freddo ok, ma la pioggia, quella non ti permette di vedere tutti i meravigliosi colori che ci sono...

Hiraeth ha detto...

@ piccola'mpargia: E' vero, sono posti fantastici, fuori dal mondo, la mia idea ideale di staccare la spina, il freddo ok, ma la pioggia, quella non ti permette di vedere tutti i meravigliosi colori che ci sono...

Hiraeth ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.