domenica 8 febbraio 2009

Carlo Martello (the making of...come dicono oggi...)

Ecco allora, come dicevo o non mi ricordo se l'ho detto, martedì scorso ho iniziato la pregevole raccolta di Repubblica sul Faber, mi pare un'opera davvero ben fatta, soprattutto fuori dalle solite narrazioni trite e ritrite, e nel libretto ho trovato questa qua, la genesi di "Carlo Martello", raccontata dal buon Paolo Villaggio, amico storico di De Andrè, e questo raccontino trash da paura ho deciso di postarlo... e rinnovo ancora una volta la mia professione d'Amore per Genova!!!

P.S. A Jackie, ora capirai perchè ti pensavo, ma mica avertene male eh? ;)

"Era venerdì 16 dicembre 1962, Le due di notte e io e Fabrizio, disperati e senza una lira, costretti a passare ore interminabili in casa di Repetto, un paralitico povero, ma così povero che non aveva neppure i soldi per comperarsi una sedia a rotelle.
Però era molto simpatico e trascinava la sua vita seduto su una sedia di paglia, rubata da uno sconosciuto benefattore nella chiesa di Sant'Antonio a Boccadasse.
Questo paralitico buono abitava in una casa a piano terra dove c'era u violentissimo odore di minestra di verza e una porta finestra a vetri che dava su un piccolissimo giardino; lì c'era un'insidia insopportabile: n piccolo nano di gessoimmerso nell'oscurità.
Tutte le notti arrivavano branchi di fannulloni, tutti disperati, tutti senza una lira.
Regolarmente non vedevano il nano e andavano giù senza un lamento.
I danni abituali erano: leggere escoriazioni ai gomiti, ginocchiate rumorosissime su un maledetto muretto ricoperto di muschio.
Però, fortunatamente, c'erano state anche due fratture di zigomi, quattro di tibie e un femore della signora Gandolfi di 76 anni, che non faceva parte del "branco fannulloni", ma cercava di entrare per chiedere un consiglio di vita.
Eravamo li da due ore, il "paralitico" sulla sedia rubata, io su una sedia da giardino di ferro, Fabrizio su una sedia sdraio blu, rubata da un ladro ai bagni Lido, quattro fannulloni seduti per terra e uno i piedi.
Non parlava nessuno da 26 minuti.
Fuori, una pioggia tipo diluvio universale, lampi accecanti.
Improvvisamente, in quel silenzio suggestivo, si sente uno stano raspare alla porta finestra.
Il paralitico con voce strozzata: "Chi cazzo è a quest'ora?". Altro raspìo inquietante.
Fabrizio balza in piedi: "Allora che volete?b Dite chi siete almeno!", apre la porta finestra, entra un gatto grigio e bianco inzuppato di pioggia, si alza sulle zampe posteriori e con quella anteriore destra si tocca lo stomaco, emette una specie di latrato e vomita un topo morto masticato e mal digerito.
Urla di tutti, che balzano in piedi per l'orrore tranne il paralitico.
Fabrizio con tono solenne: "Signori, io, se mi date 20 mila lire, il topo me lo mangio!"
I fannulloni ridacchiano: "Non dire stronzate..."
"Ripeto, 20 mila lire!"
"E smettila!"
Il paralitico: "Zitti tutti! Gliele dò io le 20 mila lire! sono tutti i miei risparmi..."
"Mettile prima sul tavolo" ringhia Fabrizio.
Quello mette sul tavolino i soldi, lui li arraffa, respira profondamente due o tre volte ad occhi chiusi, poi si tuffa con grande coraggio e addenta il cadavere del topo.
Si rialza: "Però non lo mangio tutto subito...lo faccio fuori in quattro rate!"
E tutti applaudono.
Fabrizio era pallidissimo: "Datemi la chitarra, suonicchio un poì così mi passa..."
Tocca le corde: plin plin, plin plin, plin. Plon.
"Che bello questo ,motivo -dico- sembra una musica trovadorica"
"Tu che sei un maniaco di storia medievale -mi dice- scrivimi le parole".
E cominciamo: "Re Carlo tornava dalla guerra lo accoglie la sua terra, cingendolo d'allor"

Paolo Villaggio

4 commenti:

Anonimo ha detto...

scusa, ma il tuo amico lo hai citato perchè mangia i topi?! no, tanto per sapere, eh!! :)
comunque è bello pensare a come nascono le canzoni, delle volte basta poco, delle volte basta un topo mal digerito per creare una cosa così. a me carlo martello piace molto...e poi il sound è molto molto carino!
saluti

vale

Hiraeth ha detto...

@ Vale: No, no, niente di così drastico, ha solo un'incredibile fobìa e disgusto verso tali roditori...
E' vero, pensa a quanti pezzi non sappiamo che storie hanno dietro...

Io mi ci sto provando a prendere in mano la chitarra e fare plin plin plin...vorrei almeno imparare qualche accordino semplice...ma insomma, i risultati per ora non ci stanno, che poi io sapevo suonicchiare l'elettrica, già tutt'altro metodo...ma parliamo di 18 anni fa...cazzo se n'è passato di tempo! :(

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good