venerdì 4 aprile 2008

Burnt (di cosa fare quando si sarà solo cenere)

Ecco che io proprio so l'Inglese e tutti i passati dei verbi, pure quelli irregolari che c'hanno il passato participio per dire, e che quindi Burnt vuol dire bruciato/a. Che è come sono io adesso, oddio mi sa che bruciata lo son spesso, ma stasera sono cotta come lo stracotto e che poi dopo l'hanno tipo riscaldato e lasciato sul fuoco e si è carbonizzato, tipo per rendere l'idea. Che sono sulla buona strada per cenare con un agevolissimo crescione al microonde e poi imbocco la tangenziale ovest letto-piumone senza uscite che proprio non ne ho più. Che son de ferro e de acciaio finchè se vòle, ma pure questi metalli resistentissimi c'hanno tipo un punto di fusione che io quel punto lì sono proprio in dirittura del suo raggiungimento. Che mi par d'essere Frankeistein per quanto sono inchiodata. Che a dormir 3 ore e lavorarne 11 ci sì trova tipo a dei momenti del pomeriggio che si vedon le ombre anche quando c'è la luce e ci si ritrova ad afferrare degli oggetti d'uso comune tipo una puntatrice, che uno lo sa benissimo a cosa serve e perchè l'ha presa in mano, solo che magari ti si perde per la strada il collegamento che parte dalle sinapsi che ti fan afferrare la puntatrice e il perchè l'hai afferrata. E' desolante alle ore 16.00 p.m. ritrovarsi a fissare una puntatrice blu e chiederti per quale motivo ce l'hai in mano. Meno male che uno magari c'ha pure delle finestre fuori cui guardare e che di caso ci sta pure una locandina dei Baustelle con l'occhio che è un ricettacolo migliore di vuoti mentali di una puntatrice blu, che poi si incaglia ogni tre per due.
E poi mi rendo conto che mi sono incagliata pure io, non ogni tre per due, ma ogni uno per uno.
Allora ci sta la chiosa finale, tipo l'occhiello, che uno deve chiudere con qualcosa di profondo.

Oggi, al lavoro, non so perchè il mio capoufficio è candidamente saltato fuori dal nulla con: "Io son proprio per farmi cremare, che non voglio mica accorgermi che son là sottoterra morto. Anzi, mi faccio cremare dal motore di una nave MSC che così un po' della mia anima sarà sempre con voi".
A me mi si sono illuminati gli occhi, io ho alzato la mia bionda bacata testolina dalle mie pratiche e a voce alta ho deciso che fare del mio mortale involucro: "Io, voglio che le mie ceneri siano sparse in mare, dal comandante dal ponte dell'Anastasia sulla rotta per Limassol".
E detto questo non parlo più.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Dopo questa vado ad attaccare il mio lucchetto dell'amore al Ponte Milvio.Mamma mia come sto.

Giacomo

Baol ha detto...

Io non voglio essere cremato, voglio essere caramellato!

Hiraeth ha detto...

@ Jackie: "E tutto quello che devi fare è metterti le cuffie, sdraiarti e ascoltare il cd della tua vita, traccia dopo traccia, nessuna è andata persa. Tutte sono state vissute e tutte, in un modo o nell'altro, servono ad andare avanti. Non pentirti non giudicarti, sei quello che sei e non c'è niente di meglio al mondo. Pause, rewind play e ancora, ancora, ancora. Non spegnere mai il tuo campionatore, continua a registrare e a mettere insieme i suoni per riempire il caos che hai dentro, e se scenderà una lacrima quando riascolti, bè, non aver paura. É come la lacrima di un fan quando riascolta la sua canzone preferita." Step rulez!

@ Baol: Concedimelo, questa era pessima per davvero! :)