venerdì 14 novembre 2008

The Refugee

In the morning,
She is waiting,
Waiting for the ship to sail,
Sail away.
Help me.

How can you help me?
In the evening,
She is waiting,
Waiting for her man to come.
And take her by her hand.
And take her to this promise land.

Il rifugiato, questo titolo mi è balenato in testa appena arrivata a casa. Che dopo la mia settimana lavorativa e inquietudini varie, mi ero organizzata per weekend letargo.
Avevo fatto provviste: birre, surgelati, le pizzette buonissime del forno di Classe che ho scoperto per caso, sigarette, film per domani o domenica -a tema- in download fin dalla mattinata, Gatorade, Acqua Rocchetta, un sacchetto di patatine (stravizio che non mi concedo mai, ma sometimes ci può stare), libri sul letto, prenotazione cagnolina part time....
Tutto in ordine a casa, nessuna incombenza lasciata per il weekend, che per me è sacro.
E ho finalmente preso il respiro, che io ho sempre il fiatone perchè sono in eterna corsa, anche quando non ho le mie Nike argento ai piedi, sempre di corsa, sempre, che mi manca il fiato davvero a volte.
...
Pausa la cagnolina e io ci siamo intrattenute per un po'.
Mi piacciono i cani, mi piace avere un cucciolo scalmanato che gioca e scodinzola, a cui dare cosine da mangiare. Mi piace abbracciare un cane, appoggiargli il mento sulla testa e cullarlo e sentire che il battito del suo cuore rallenta perchè si è calmato.

Sono una rifugiata, ho bisogno di rifugi, plurali, uno solo non mi basta.
Ho necessità di cose rassicuranti. La mia casina lo è, è pregna di me e di ciò che sono, ma non mi basta.
Ho bisogno di condividere, di dare.
Non ho bisogno di uscire a forza per uscire dai miei vuoti interiori, ho bisogno che esca da me la luce.
Ho anche bisogno della mia testarda solitudine, che pare un controsenso, ho bisogno di essere io a 360° e mi rendo conto che ora come ora, sono un decimo, a dir tanto, di quello che sarei che sono.
Ho bisogno di parlare. Tanto. Che mi si ascolti e si controbatta.
In questo periodo non posso contare sul mio migliore amico, che pure lui sta, sta e punto.
E sono logorroica io, perchè avrei tanto da dire e vorrei che i miei pensieri e le mie emozioni non rimbalzassero sui muri per reicontrare solo me.

Credo di avere trovato una persona, che mi è affine in tutto ciò, ma ho paura, ho paura che i miei non sorrisi e i miei stati d'animo contorti facciano scappare, ho paura di affezionarmi alle persone, perchè per come sono io è come sparae sulla croce rossa: mani alzate e fazzoletto bianco.

E l'aver intentato/intitolato il post The Refugee, all'inizio mi pareva solo un titolo che andava, poi, mea culpa, non conosco proprio proprio tutti i testi degli U2, e mi sono trovata a fissare un testo che è lo specchio di ciò che sono io ora.
Destino? Anima?

3 commenti:

Sarah ha detto...

...prenotazione cagnolina par time? Come funziona?! -.-
A me piaci così come sei, proprio perchè SEI :*

Hiraeth ha detto...

@ Maraptica: è una cosa che ho inventato io, allora ci sono i miei vicini di casa che hanno un appartamento piccolo come il mio, gli è da poco nata la bimba e allora il cane l'han messo in giardino, perchè sai, già lo spazio è poco, poi con una neonata, han paura. Allora lo tengono in giardino, solo che era abituata a stare in casa e piange sempre, allora ho iniziato ad andarla ad accarezzare, poi una sera gli ho chiesto ai padroni, se gli dava noia se ogni tanto la prendevo su e me la portavo a casa un po', loro sono stati daccordo, quindi quando mi sento sola e sono giù, vado a prendere la cagnolina, giochiamo e gli faccio le coccole! :)
Grazie cara! :*

Sarah ha detto...

Spettacolare! :) :*