mercoledì 29 ottobre 2008

La Verde Speranza

Sinceramente non so da dove derivi il detto "verde speranza", mi dovrei informare, però si dice così.
Quando sono in buona, scrivo in verde, che per me non è tanto il colore dell'utopia, quanto il colore che meglio si intona a questo blog, il verde dei trifogli, dell'erba, il verde dell'Isola che mi ha rapito l'anima, o meglio, da cui sono stata rapita.
Quando sono qua mi sento in ostaggio. Irish Soul.
E allora ultimamente non era periodi da sogni o da progetti, non vedevo mai una luce in fondo al tunnel, però poi succede che "tante volte l'incoscienza è la strada della virtù" e magari le Navi ti danno una mano e allora l'impensabile ti si presenta a portata di mano.
Una cosa che adesso non la posso dire perchè non ci credo neanch'io e certi pensieri e certi sogni sono così fragili che possono essere sussurrati solo, se no svaniscono.
Ma scrivo in verde e ci credo!

4 commenti:

Giovanni ha detto...

Ci vorrebbe Ludovico Pellegrini, però a naso (ed io ne ho) posso immaginare che VERDE speranzia sia perchè il VERDE è il colore appunto della pianta VIVA. Le foglie verdi sono vive e possono dare frutti. Le foglie gialle e secche sono di un albero che non darà frutti per un bel po, o mai più se è appena stecchito.

Hiraeth ha detto...

Ehm ehm, sto ignorante, chi fusse lui? Beh vedi, anche dagli alberi secchi, quando gli recidono i rami, prima o poi nascono nuove foglie, e con la primavera arriva il VERDE, a volte anche prima della primavera. A volte basta solo crederci e le cose sono a portata di mano...

Stefi ha detto...

Anche a me piace il verde..e mi ci rifugio sempre quando ho bisogno di staccare! un bel prato mi fa ritrovare l'equilibrio.. e non credo sia un caso che sia proprio questo il colore della terra magica dei folletti e dei sogni! ;)

Hiraeth ha detto...

@ Stefi: Non è mica un caso, proprio no. Se ci vedi la casualità è solo perchè pure tu hai quel tipo di nostalgia e sentimento. Io in quei tuoi cappucci ci vedo poesia. Senza lirica, senza rime. Ravenna e Veneziam legate dai secoli.
Le rime le lascio al mio Cantautore per eccellenza:

Venezia è anche un sogno, di quelli che puoi comperare,
però non ti puoi risvegliare con l' acqua alla gola, e un dolore a livello del mare:
il Doge ha cambiato di casa e per mille finestre
c'è solo il vagito di un bimbo che è nato, c'è solo la sirena di Mestre...