venerdì 18 luglio 2008

Where is my mind?


With your feet in the air and your head on the ground
Try this trick and spin it, yeah
Your head will collapse
But there's nothing in it
And you'll ask yourself
Where is my mind?

Che io proprio non lo so dov'è la mia mente in questo periodo, a parte tangenti e contingenti e containers. A volte ho delle idee ben precise, solo che mi rendo conto che non hanno fondamento, sono idee eteree, di quelle che solo a pensare a metterle in pratica scompaiono, come le bolle di sapone che tengo sul davanzale della mia finestra e spesso, in impeti di infantile reminescenza mi diverto a soffiar fuori per vederle dissolversi nel vento estivo. Che secondo me fare le bolle al tramonto è un passatempo che ha della poesia dentro, tu soffi piano, con delicatezza se vuoi che escano piccole e magari riescono a librarsi un po' di più, oppure soffi un po' più forte ed escono grandissime, ma durano niente, il tempo di un respiro, l'attimo della genesi di una lacrima che puoi scegliere di far scivolare o stringere gli occhi per tenertela stretta, che non si sa mai cosa puoi perdere o quanto potrà costarti quella particella di H2O + Na, che nel dubbio, se dovesse essere un tesoro va nascosto, e in fretta.
Cosa fare della propria mente quando non si sa dove collocarla? Quattro mura la recintano e le tolgono l'aria, l'infinito non basta, tentare l'oblìo e sue dissertazioni al momento l'unica automedicazione possibile, senza ricetta. Solo che, neanche l'oblìò ha mai la meglio, e le domande continue si incrociano e si rincorrono, mi viene in mente tipo lo snodo ferroviario di Bologma, che lì almeno le cose più o meno funzionano, a volte, solo che invece le coincidenze qua non si riescono ad incastrare mai. E continuo a pensare, e mi continua a venire la "faccetta buffa" e penso a dei fiori appassiti di un febbraio ormai lontano, dei tulipani erano, su un rivale di fiume e ad un abbraccio che mi aveva aperto un universo. E continuo a dispensare consigli e consulenze, dall'alto della mia eterna incomprensione dell'altrui animo, che proprio non mi riesco a spiegare come ne posso essere capace, se per principio non riesco a capire cosa diavolo frulli nella mia bionda testolina, nè in quella delle persone su cui inciampo per la strada o che inciampano sulla mia, che dir si voglia. Per stasera è tardi, troppo, non riesco più a star dietro a tutto quello che mi viene da pensare, nè alle eventuali conseguenze di cui mi voglio attribuire responsabilità che probabilmente non ho. In fondo, solo l'incoscienza è la mia colpa. E che forse c'ha sempre ragione pure l'amico mio, che pure a lui gli piace far le citazioni: "Solo gli stupidi non si fermano davanti all'apparenza!". F5.

Ma gli uomini mai mi riuscì di capire perché si combinassero attraverso l'amore...
Affidando ad un gioco la gioia e il dolore....
Primavera non bussa lei entra sicura, come il fumo lei penetra in ogni fessura,
ha le labbra di carne i capelli di grano,
che paura, che voglia che ti prenda per mano....
Che paura, che voglia che ti porti lontano....
.....
Soltanto la legge che io riesco a capire.
Fui chimico e, no, non mi volli sposare.
Non sapevo con chi e chi avrei generato:
Son morto in un esperimento sbagliato proprio come gli idioti che muoion d'amore.
E qualcuno dirà che c'è un modo migliore....

2 commenti:

Baol ha detto...

Tu, amica mia, c'hai quel tipo di testa che non sta mai ferma, che, come un bambino curioso, inconsapevole del male che fa, infila il dito nelle proprie ferite e sente la scossa attraversarlo tutto. Quelle teste così sono un dono per la maggior parte del tempo ma, a volte, le vorremmo svitare e mettere sul comodino.
Ti abbraccio

Hiraeth ha detto...

@ Baol: Che bella la metafora che hai usato. In effetti, senza svitarla e metterla sul comodino, che l'idea mi fa venire in mente una dentiera, che è un'immagine un po' brutta, mi basterebbe solo avere un piccolo interruttore: stop. Anzi a volte penso che ce ne vorrebbe anche un altro: reset.
Grazie Baoluccio, abbraccio pure attìa.