venerdì 1 agosto 2008

Friday Evening Blues (as usual)

"E pensavo dondolato dal vagone "cara amica il tempo prende il tempo dà... noi corriamo sempre in una direzione, ma qual sia e che senso abbia chi lo sa... restano i sogni senza tempo, le impressioni di un momento, le luci nel buio di case intraviste da un treno: siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nella testa e il cuore di simboli pieno..."

Venerdì sera d'agosto, in Ferie, finalmente dovrei dire. Fiesta. E invece no. Ci sta il soffitto e ci stanno queste pareti bianche, che se solo potessi e la casa fosse la mia, magari le tinteggerei di colori a me più consoni, magari gialline con dei trifogli, anche se adesso sinceramente le dipingerei solo di nero o al massimo di un blu notte, di un blu notte scurissimo, come quello di un cielo senza stelle e all'orizzonte solo qualche nuvola, di quelle che riescono a nascondere anche la luna.
Una volta avevo comprato un quadernino, a me piacciono un sacco i quadernini, quelli piccoli, come formato metà di quelli da scuola, per intenderci. Era un quadernino con la copertina nera e un gatto viola e le pagine lilla a righe. Mi piaceva un sacco l'idea di avere questo quadernino da riempire, in effetti era un'idea forse presa un po' in prestito da un libro che a me piace molto, fatto è che c'era questo quadernino. Con un sacco di pagine pronte per essere riempite, qualche pagina è nata in effetti, era una sorta di lista, di cose, di desideri, di progetti, mica cosa impossibili per la verità, ma forse anche sì, e oggi ho provato a riaprirlo e mi sono accorta che le parole che c'erano scritte stavano sbiadendo, forse ho sbagliato penna, che l'inchiostro azzurro è troppo debole e non tiene alla prova del tempo, o forse erano come "una lettera vera di notte e falsa di giorno", o forse era solo che provare a sognare non è per tutti, che anche se "lo scopo nella vita non è eliminare l'infelicità, ma mantenere l'infelicità al minimo", ci sono persone che non riescono mai a raggiungerla l'assenza di dispiaceri, quasi come se i dispiaceri le andassero a cercare e stanare comunque, nonostante cerchino di costruirsi una sorta di oasi protetta dove lasciare fuori il brutto che le circonda, che poi il brutto non lo si riesce mai a tenere fuori per molto o forse queste persone non hanno l'abilità del muratore che sa erigere con perizia pareti sufficientemente solide. E allora ci si rende conto che non ci saranno lucciole, nè albe vicino al mare, nè città, nè progetti, nè percorsi, nè compromessi...
L'importante di venerdì sera d'agosto è almeno che non scarseggino birre e sigarette, magari un po' di blues d'annata proprio per volersi del bene e perchè intanto che ci siamo farsi mancare un po' del buon Thom Allegria?

File di case che mi opprimono
Sento le loro mani tristi che mi toccano
Tutte queste cose così alla rinfusa
Queste cose un giorno prenderanno il potere
E sfumeranno di nuovo e sfumeranno
....
Questi pensieri E il peso che mi porto addosso
Sii un figlio del mondo
Forma un cerchio Prima che affondiamo tutti
E sfuma di nuovo e sfuma di nuovo
....
Queste cose matureranno
Queste cose le ingoieremo intere un giorno
E sfuma di nuovo e sfuma di nuovo

2 commenti:

kabalino ha detto...

ogni tanto mi viene da darti degli scapaccioni e ogni tanto da abbracciarti...sarà che soffro di sbalzi d'umore...vale, non devi concentrarti sulle liste ma sulla felicità...mannaggia...

Hiraeth ha detto...

@ Kaba: Mi sa che hai ragione, che a volte mi servirebbero degli scappaccioni, ma più spesso un abbraccio. Meglio non stiamo a sindacare sulla ricerca della felicità che è meglio...c'è che ci prova da millenni e la soluzione non l'hanno ancora trovata...panta rei...