martedì 26 febbraio 2008

Pensieri non miei....

Ma che avrebbero potuto tranquillamente esserli...è che io mi entusiasmo e poi mi commuovo...e se mi metto ad ascoltare Bauhaus e Cure a quest'ora, cosa voglio pretendere, di andare a letto tranquilla e fare le nanne??? Comunque questo libro mi ha folgorato, un mega grazie a chi me l'ha consigliato, peccato sia già finito!!!

"Chi è libero è in grado di inventarsi le sue feste, lasciando soltanto che gli vengano in testa. Diventare inventore di feste per sè e per altri che s'aggregano deve essere una bella cosa."
E allora penso che se la mia malata passione, per tante cose, la posso magari trasmettere in giro (come se fosse un germe), magari ha un qualche senso, e se poi quando parte l'Anastasia, che per me è un evento, diventasse una festa anche per qualcun'altro al mondo, beh, ce lo avrei eccome il mio orgoglio di inventrice.

"Chi vive libero non ha colpe e non ha neanche perdoni da spargere in giro"
Cavolo, non so cosa darei perchè fossi così, che poi a seguire c'è anche un pezzo sul chiedere perdono, e la persona a cui lo chiedi ti dice che non c'entra nulla col perdono, che secondo me vuol dire che tipo il perdono bisogna darselo da soli, tipo autoassolversi se ci si è comportati da deficienti e si sono fatte delle cose non fatte bene, però non è assolutamente facile farlo...

"Ma allora a questo punto io mi chiedo perchè ci sono delle persone che non riescono mai a dormire otto ore per notte, siccome il mondo si prende la briga ogni mattina di andarle a chiamare e loro saltano su come delle molle"
Io che son ribelle di mio, ci ho messo che ne dormo solo quattro o cinque (se mi va di lusso!) di quelle ore standard che qualcuno ha deciso che han da essere deputate al sonno, e per forza scatto su come una molla, che così ha da essere, però siccome i sogni che faccio in quelle poche ore non mi bastano, mi creo i miei personali film mentali che suppliscono...

"Invece abbiamo deciso di andare in montagna, perchè tutte le volte che uno cade nello strazio invece di scappare si aggrappa al suo strazio come un deficiente, come se fosse l'unica cosa che esiste al mondo, e ci affoga dentro con una ostinazione veramente inspiegabile"
Che su questa non posso che essere daccordo, che la mia parte di montagna (che io la montagna la amo comunque e mica ero uno sforzo andarci) a terapeutico proposito di riconcilizione me la sono fatta pure io, che poi non abbia funzionato potrebbe voler dire due cose, o che la montagna non è terapeutica come si crede nell'immaginario collettivo o che, più probabile, non stava scritto che dovesse funzionare, mucche e abeti concedendo...e poi che è vero che più uno c'ha lo strazio, almeno è vero per me, invece che tenermene ben alla larga, lo blandisco in mille modi diversi e me lo tengo ben stretta...ci deve essere proprio qualcosa che non va nella mia testolina...

"Per degli anni mi sono chiesto se certe zone della mia testa siano il mondo, oppure se certe cose del mondo fossero soltanto la mia testa. Volevo sempre fare queste diatinzioni, ma non si può distinguere niente di niente, e non si riesce mai a pensare a niente. Allora a un certo punto ho iniziato a sentire solo una stanchezza mentale infinita verso tutto, e non ho più avuto voglia di pensare a niente; pensare porta fuori."
Ecco io questi pensieri qui non ho ancora smesso di farli, anche se sono degli anni, e delle volte mi rendo conto di vivere le cose in una specie di dimensione parallela e che spesso le cose che vivo le vivo in funzione della mia visione interiore, che non è assolutamente oggettiva, ma molto di parte, dalla mia parte. E spesso mi sono ritrovata esausta di fare sempre tutti questi pensieri, che vorrei pensare di meno, perchè a forza di pensare sempre e comunque, si parte per la tangente, non si dorme più e si alimenta il Demone.

"Fare le cose in questo modo, soltanto per stare a vedere che cosa ci salta fuori, senza grandi motivazioni, è l'unico atteggiamento che già dopo poco, nel corso di qualche minuto, fa saltar fuori dal mondo un po' di futuro. Senza l'ombra di alcun dubbio, il futuro non sta assolutamente nei desideri. In un desiderio, volendo essere buoni fino in fondo, ci sta tutta la quintessenza della schifezza di un passato che ti incolla a qualcosa che ti sembra proprio tuo, invece è casuale come tutto il resto."
Che poi è il motivo per cui mi butto, che ho preso a prestito "tante volte l'incoscienza...etc etc", perchè sono convinta che progettare e arrovvellarsi la testa e mettersi dei freni non porti a niente...e i desideri sono casuali, nascono dal nulla, da un attimo. Poi mi è venuto da pensare ad un ragazzo che avevo conosciuto, su cui avevo fatto un pensiero, una sorta di teatrino mentale che descriveva quello che pensavo di quella situazione, di quella non storia: "La prima volta che ci siamo incontrati, tra una birra rubata ad un appuntamento rimandato e le volute di fumo che salivano, quasi a voler dare un alone romantico all'illuminazione al neon e alla moquette in similerba, ho pensato "quest'uomo è completamente pazzo", alla seconda birra ne ho avuta la certezza, assieme all'altrettando inevitabile convinzione che me ne sarei innamorata perdutamente." E anche se non ci feci per niente un bell'affare, sono felice di averlo fatto, che tanto anche col senno di poi avrei fatto uguale.


" Tutta la mia vita alla fine, da sempre, spesso coincide in un gigantesco rimanerci lì."
Perchè passa sempre tutto, passano le persone, che mi perdo per la strada, passano le situazioni, i posti, le stagioni, e mi accorgo che mentre le cose cambiano, io sono sempre lì, e cerco comunque di trovare la forza di non farmi sopraffare troppo, da quello che non posso e forse non voglio cambiare e soprattutto da me stessa.

3 commenti:

kabalino ha detto...

poi se gli altri non li trovi, dimmelo, che te li presto io...devi solo compilare una scheda libro che poi mi consegni così dopo so che ce l'hai tu...
;)

kabalino ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Hiraeth ha detto...

Che carina questa idea della scheda libro, come si faceva una volta, che quando si andava in biblio si spulciava l'archivio di carta, e poi si compilava il tagliandino con tutti i dati, ti andavano a cercare fisicamente il libro desiderato, che incrociavi tipo le dita, che allora che non c'era il pc mica lo sapevi subito se era disponibile...che ricordi...eran altri tempi te lo dico io...beh allora grazie grazie, ci conto, che ti ci vedo proprio bene come mio bibliotecario di fiducia! ;)